Persino Penelope con la sua tela non sarebbe riuscita a fare di meglio. Di rinvio in rinvio eccoci qua a registrare un altro slittamento per la pedonalizzazione di via Mercatovecchio. Ne abbiamo scritto fino alla noia. Il cantiere parte, no non parte. Pietra piasentina sì o no? Dopo le accese polemiche sul materiale che avrebbe dovuto coprire la storica strada, sono andate in onda le altre infinite puntate a colpi di carte bollate.
leggi anche:
Udine, ennesimo rinvio per il centro pedonale
Slitta l’udienza al Tar e il progetto resta congelato fino all’8 novembre Honsell: espedienti legali che provocano un danno collettivo causato da pochi
Di rinvio in rinvio, di intoppo in intoppo, pensavamo di aver già visto il film intitolato “Palasport Carnera”, invece la realtà è di gran lunga più originale della fantasia.
Vent’anni di attese per arrivare a quest’ultima frenata che sarà decisiva per il futuro della città: i ricorrenti hanno integrato la documentazione costringendo i giudici del Tribunale amministrativo regionale a rinviare la decisione all’8 novembre. Ora chi si prenderà la briga di mettere la prima pietra e inaugurare il cantiere per rinnovare via Mercatovecchio? Ancora un mese per ottenere il verdetto, e poi c’è Natale e poi si va incontro alla campagna elettorale, con il rischio di andare a cercare preferenze mentre il cantiere è aperto.
Facciamo due passi indietro. L’obiettivo era di far partire i lavori dopo Natale 2016. È passato quasi un anno. La burocrazia che anticipava la gara ha richiesto più tempo del previsto e la scadenza per rispondere alla manifestazione di interesse inizialmente fissata al 13 febbraio è slittata di qualche settimana. Arriviamo a marzo. Negli uffici piovono le candidature delle ditte: ben 55. E la grande partecipazione costringe gli uffici a un super lavoro per verificare tutti i requisiti dilatando ulteriormente i tempi. Così il sorteggio delle 13 aziende viene fatto a maggio. Delle 13 ditte sorteggiate fanno pervenire un’offerta in 7, ma anche in questo caso i tempi si allungano.
E poi sulla gara pendeva appunto il ricorso al Tar presentato dall’associazione Amici di Mercatovecchio e da alcuni commercianti.
Verdetto atteso per ieri, 11 ottobre. Il Tar «non potrà che darci ragione», affermò in piena estate il vicesindaco Giacomello. C’è ancora tempo per saperlo.
«Certo, se avessimo evitato di informare i cittadini su tutti i passaggi della gara d’appalto per la pedonalizzazione di via Mercatovecchio ci saremmo evitati attacchi e polemiche, ma quando sono diventato assessore ho detto che avrei portato avanti il mandato con la massima trasparenza e così ho fatto e continuerò a fare anche perché stiamo parlando di un cantiere che la città aspetta da 20 anni», disse l’assessore ai Lavori pubblici, Pierenrico Scalettaris quando grandinarono le critiche. Infatti, è un bene quantomeno sapere che in città gli eletti hanno i bastoni tra le ruote.
Il sindaco Honsell ci è rimasto male, giudicando il ricorso «infondato e strumentale», anche perché lascia ingessata l’opera. Ricorda che nelle più importanti città europee i centri storici sono riqualificati e pedonalizzati, ma «a Udine invece restiamo in una situazione arretrata senza poter migliorare». Nei prossimi giorni vedremo se la maggioranza andrà avanti, con la quasi certezza di lasciare l’inaugurazione al prossimo sindaco, oppure se suggerirà al sindaco di fare un passo indietro. Il risultato è tale che nel centrodestra, invece, gongolano, ben sapendo che questo sarà uno dei temi caldi dell’imminente campagna elettorale.
Cinque anni fa il centrosinistra andò avanti per la sua strada con il progetto del parcheggio in piazza Primo maggio; stavolta si vedrà. Perché se il sindaco deciderà di correre per le regionali a gennaio si dovrà dimettere lasciando la patata bollente nelle mani di qualcun altro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA