
CODROIPO. Il suo bambino, Giacomo Martinelli, se l’è portato via per sempre un tumore a 9 anni. Era il 2015, il 13 luglio. Difficile sopportare un dolore così grande per la mamma Annalisa e per il papà Luca. Ed è ancora più difficile se da allora per 18 volte hanno rubato i fiori dalla sua tomba al cimitero di Codroipo.
L’ultimo furto l’hanno messo a segno ieri mattina. Un’altra pianta sparita, un altro gesto irrispettoso nei confronti del piccolo. «Sono davvero esasperata – racconta Annalisa –. Questi furti mi fanno male al cuore e non per il valore economico delle piante, ma per il gesto così vile e irrispettoso nei confronti di Giacomo ma anche delle tante persone che gli hanno voluto bene e che continuano a portargli fiori come i suoi amici.
Sembra quasi che ci sia un accanimento nei nostri confronti. Abbiamo subìto in una settimana tre furti, un’altra volta gli avevano portato una bellissima pianta e dopo due giorni era già sparita e non ci hanno lasciato nemmeno il biglietto».
Annalisa ha denunciato almeno due volte questi ripetuti furti alla polizia locale. Nell’area esterna del camposanto è presente una telecamera di videosorveglianza, ma nessun responsabile al momento è stato individuato. «Scelgono le piante più belle – continua la madre – . Una volta ne avevamo legate insieme alcune per metterle al sicuro e le hanno addirittura sradicate.
Così davvero non si può andare avanti, non è giusto. Tanto che stiamo pensando di realizzare una tomba di famiglia dove i ladri non riescano a entrare. È davvero una cosa che mi spezza il cuore». Davanti alla tomba del piccolo Giacomo, che da grande sognava di fare il calciatore, ci sono tanti fiori colorati e oggetti, statuine, angioletti, peluche che gli hanno portato i suoi amici, i suoi compagni di calcio e di classe e le tante persone che gli hanno voluto bene e che non potranno mai dimenticare il suo sorriso e il suo coraggio nell’affrontare la malattia.
Al cimitero di Codroipo – ma anche in quelli delle frazioni – sono molti i furti di piante, fiori e vasi verificatisi in quest’ultimi tempi. Alcune volte vengono buttati nei cassonetti, in altre occasioni danneggiati e lasciati a terra. C’è la rabbia delle famiglie, c’è lo sdegno di un’intera comunità.
Colpi di poco valore da un punto di vista economico, ma che indignano per la mancanza di rispetto nei confronti delle persone sepolte e dei loro cari. Il ripetersi di questi episodi aveva spinto, a inizio
anno, un gruppo di cittadini a scrivere una lettera per manifestare il proprio dispiacere nel vedere costantemente profanate le tombe dei parenti chiedendo agli autori dei furti e dei vandalismi di smetterla. Appello finora rimasto inascoltato.©RIPRODUZIONE RISERVATA