I pompieri: rischiamo la vitaper soli 1.200 euro il mese
1 minuto di lettura
UDINE. «Quando da Udine parte una squadra operativa dei vigili del fuoco, i colleghi di Cividale o di Gemona devono spostarsi al comando di via Popone perché attualmente siamo in grado di garantire quasi sempre una sola partenza». Con la conseguenza che i mezzi dei pompieri si spostano in continuazione per combattere la mancanza di personale. Sprecando tempo, risorse ed energia.
Per garantire un servizio adeguato sul territorio secondo il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, servirebbero infatti almeno 40 o 50 nuove assunzioni. «Di personale permanente però – spiega Alessandro D’Agostino del Conapo – prima di tutto perché nel nostro lavoro la fiducia tra colleghi è fondamentale. Se devo affidare la mia vita a una persona, mi devo fidare ciecamente. Ed è difficile che i vigili discontinui o precari che dir si voglia riescano a inserirsi al meglio nell’organico dato che rimangono con noi solo per venti giorni alla volta. In più, e questo è il secondo motivo, abbiamo scoperto che allo Stato costa di più assumere vigili discontinui piuttosto che permanenti. Il terzo motivo invece è che l’età media dei vigili del fuoco aumenta sempre più. E saltare sui tetti a 50 anni non è il massimo. Se poi pensiamo che qui si rischia la vita per 1.200 euro al mese – conclude D’Agostino –, direi che il quadro complessivo è desolante». (c.r.)
Per garantire un servizio adeguato sul territorio secondo il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, servirebbero infatti almeno 40 o 50 nuove assunzioni. «Di personale permanente però – spiega Alessandro D’Agostino del Conapo – prima di tutto perché nel nostro lavoro la fiducia tra colleghi è fondamentale. Se devo affidare la mia vita a una persona, mi devo fidare ciecamente. Ed è difficile che i vigili discontinui o precari che dir si voglia riescano a inserirsi al meglio nell’organico dato che rimangono con noi solo per venti giorni alla volta. In più, e questo è il secondo motivo, abbiamo scoperto che allo Stato costa di più assumere vigili discontinui piuttosto che permanenti. Il terzo motivo invece è che l’età media dei vigili del fuoco aumenta sempre più. E saltare sui tetti a 50 anni non è il massimo. Se poi pensiamo che qui si rischia la vita per 1.200 euro al mese – conclude D’Agostino –, direi che il quadro complessivo è desolante». (c.r.)
I commenti dei lettori