Ambientalisti preocupati per i lavori al rio Vignella
San Vito, chieste rassicurazioni per l’opportuna salvaguardia di flora e fauna L’assessore Bruscia: «Vigileremo affinché le opere non creano impatti sul sito»

SAN VITO
Ha sottoposto le proprie istanze a tutto campo all’amministrazione comunale il comitato per l’ambiente sanvitese: dall’ambito della Vignella, che presto dovrebbe divenire biotopo regionale, alle nuove centrali a biomasse, la presidente del comitato Rita Gusso sotto certi aspetti pare rassicurata, sotto altri meno.
All’assessore comunale all’ambiente Andrea Bruscia ha ribadito alcune richieste, come l’adozione di un piano del verde, la salvaguardia dei biotopi locali, l’attenzione alle piante in caso di interventi urbani, lo studio delle aree verdi e via dicendo. Una delle questioni al centro dell’incontro riguardava l’area delle olle di risorgiva del rio Vignella. È recente una missiva inoltrata dal comitato al Comune, ma anche a Provincia e numerosi sodalizi che si occupano di tematiche ambientali (tra cui il Wwf): preoccupano alcuni lavori idraulici in un tratto di circa 700 metri (non direttamente il parco delle olle, ma a esso collegato) della Vignella. Da qui la richiesta di rassicurazioni per flora e fauna della roggia.
«Ci stiamo attivando nelle sedi opportune affinché i lavori non siano impattanti – spiega Bruscia -. É inoltre in fase avanzata la domanda alla Regione per ottenere il riconoscimento di due biotopi tra loro collegati nella stessa area: oltre al parco delle olle della Vignella, la richiesta è estesa al cimitero degli Ebrei, area di interesse storico-culturale. Sono ambiti che devono essere mantenuti con le loro specialità naturali: penseremo anche a un modo affinché i cittadini possano conoscere la loro bellezza». L’idea è di implementare per esempio la cartellonistica, spiegando le particolarità strettamente locali di flora e fauna in questi luoghi e le misure di tutela. Le perplessità del Comitato rimangono sulle biomasse. A San Vito è in costruzione un impianto nella zona industriale, mentre per altre tre l’iter è avviato. «Non sono da scartare iniziative in merito da parte nostra – afferma la Gusso -: rimaniamo critici verso questi impianti, che per noi significano soldi buttati (non sono redditizi, il business si basa su finanziamenti che vengono tolti alle energie rinnovabili) e conseguenze per l’ambiente». La posizione in merito di Bruscia «è la stessa di Wwf e Legambiente - conclude l’assessore -: se gli impianti rientrano in una filiera locale integrata, possono essere occasione di sviluppo. Continueremo a vigilare affinché gli impianti sanvitesi non siano impattanti per il territorio e la salute dei cittadini».
Andrea Sartori
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