di Guido Surza
SEDEGLIANO
Ha mirato al germano reale, ma ha colpito il fratello, ferendolo alle natiche.
Poteva finire in tragedia una “battuta” ieri pomeriggio nella postazione di caccia al germano di proprietà dei fratelli Dionigi e Adriano Venier, rispettivamente di 72 e 65 anni, residenti a Gradisca di Sedegliano.Verso le 17.30 è arrivata una telefonata al 115 dei vigili del fuoco. Con voce concitata, Dionigi Venier chiedeva i soccorsi raccontando d’avere sparato per sbaglio al fratello. Immediatamente sia i pompieri – che poi hanno illuminato l’area – sia il personale del 118 ha raggiunto la zona: uno stagno d’acqua sorgiva d’una quindicina di metri di larghezza vicino al Tagliamento, nell’area non lontana dalla cava Parussini, fra le frazioni di Rivis e Gradisca. Anche i carabinieri della stazione di Codroipo e i colleghi del Nucleo investigativo di Udine si sono recati sul posto per le prime formalità.
Non c’era bisogno di tante indagini per capire la dinamica dei fatti, che hanno portato come unica conseguenza il sequestro del fucile da caccia con cartucce calibro 12 a pallini. In meno di un’ora il personale sanitario e i carabinieri avevano già lasciato l’area prendendo proprio la strada che attraversa la zona della cava, non lontano dal bivio Coseat.
Dunque è stato un incidente: appostati dietro il canneto issato come una specie di anfiteatro in mezzo al piccolo laghetto d’acqua sorgiva, i fratelli Venier a un certo punto ne hanno colpito uno. Adriano è uscito dalla postazione per andare a recuperarlo, ma proprio in quel momento l’esemplare di anatra, ferito non ancora mortalmente, s’è mosso. Dal canneto, con il fucile ancora puntato, Dionigi Venier ha mirato e sparato, ma nello stesso istante anche il fratello s’è mosso per cercare di recuperare il germano ed è stato raggiunto dai pallini.
Le prime notizie anche per i carabinieri erano di una situazione sanitaria grave, ma poi sia l’ambulanza sia l’automedica giunte sul posto sono rientrate con il ferito a sirene spente. Sotto choc anche il signor Adriano che – secondo quanto s’è appreso – s’è anche lasciato scappare una frase del genere: «Se avessi capito che mio fratello era morto, mi sarei girato dall’altra parte e mi sarei sparato». Niente di tutto questo, per fortuna.
In breve nell’area dell’incidente sono arrivate anche le mogli dei due fratelli. Successivamente le operazioni di verbalizzazione dei fatti e del sequestro dell’arma sono state effettuate alla stazione dei carabinieri di Codroipo, che procede con l’indagine e ha informato la procura della repubblica di Udine.
Entrambi i fratelli Venier erano in possesso di un regolare porto di fucile a uso caccia.
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