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Ideal Standard, aperture al sindacato

Organizzazione del lavoro, il confronto avanza. L’azienda disponibile a erogare la propria quota di contributo regionale

2 minuti di lettura

ZOPPOLA. Ideal Standard ha sciolto la riserva nella tarda serata di martedì e quindi ieri ha ufficializzato alle organizzazioni sindacali la propria disponibilità a erogare ai lavoratori anche la quota di contributo regionale che spetterebbe all’azienda (il 40% di 2 euro l’ora per dipendente per ogni ora di riduzione per l’applicazione dei contratti di solidarietà, fino ad un massimo di 100 mila euro) e che a questo punto sarà redistribuito tra gli addetti. Si tratta di un primo risultato del confronto tra Ideal Standard e i sindacati che in qualche modo apre la strada all’accordo sull’organizzazione del lavoro che in questi giorni è oggetto di trattativa.

«Stiamo ragionando con l’azienda - spiega Giuseppe Pascale, segretario provinciale della Filtcem Cgil - sull’applicazione dei contratti di solidarietà che, com’è noto, è piuttosto pesante e raggiunge il 60%. Su 40 ore lavorative a settimana, l’impegno per i 400 dipendenti di Orcenico è di 18. Peraltro in uno stabilimento come quello pordenonese che lavorava a ciclo continuo, oltre alla contrazione del salario determinata dal minor numero di ore, c’è anche quella legata ai turni, ai sabati e alle domeniche, e via dicendo. La quota del contributo regionale devoluta ai lavoratori in qualche modo compensa in parte il calo del reddito, un’operazione che avevamo già portato a termine in altre imprese, e che invece con Ideal Standard due anni fa, al momento dell’avvio dei contratti di solidarietà, non eravamo riusciti ad ottenere. Questa volta è andata diversamente».

Raggiunto il risultato, la partita è ancora lunga. Il confronto infatti proseguirà domani con un nuovo incontro azienda-sindacati per discutere di tutti gli altri aspetti, legati alle mense, alle pause, ecc., ed anche alla quota di solidarietà da utilizzare. Per il mese di gennaio a ridurre l’impatto ci ha pensato la lunga pausa natalizia (lo stabilimento ha ripreso solo il 23), per febbraio, marzo e aprile si ipotizza, per l’appunto, un impatto del 60% con tre giorni lavorativi a settimana con turni di 6 ore; nei mesi successivi, anche alla luce degli ordini che l’azienda acquisirà, quel 60% potrebbe anche diminuire.

Domani si proseguirà nella discussione anche su una serie di diritti che i lavoratori intendono vedere riconosciuti anche in questa fase e il confronto potrebbe concludersi con un’intesa da presentare la prossima settimana ai lavoratori in assemblea.

Al di là di questa fase tecnica, c’è un altro fronte «che ci vede impegnati» rimarca Pascale. «Nell’accordo siglato al ministero dello Sviluppo economico – ricorda il segretario provinciale della Filtcem - era stato definito che entro il primo trimestre del 2012 si sarebbero organizzati incontri a livello istituzionale finalizzati a mettere in sicurezza lo stabilimento». «Questa è la priorità che vogliamo affrontare subito - sottolinea Pascale -. La prossima settimana inizierà il mese di febbraio e quindi è opportuna una accelerazioni per verificare la possibilità di creare delle condizioni che favoriscano il radicamento di Ideal Standard in questo territorio». Con quali modalità e strumenti è ciò che dovrà emergere dal confronto con le istituzioni, Provincia e Regione, la stessa azienda, i sindacati e Unindustria. I punti nodali riguardano i costi, ad esempio quelli energetici, ma anche le risorse che la Regione potrebbe mettere in campo finalizzandole al mantenimento dell’occupazione».

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