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Bar e ristoranti di Udine mettono al bando i cellulari

Parte la campagna dell’Ace e del Comune per favorire l’uso consapevole. Il sindaco Honsell annuncia: pure le riunioni della giunta saranno “cell-free”

1 minuto di lettura
(ansa)

Udine per prima in Europa mette al bando i telefonini da bar e ristoranti. È stata lanciata ieri la campagna “Liberi dal cellulare, liberi di parlare”, nata da un’idea del pediatra e consigliere comunale Mario Canciani che è riuscito a mettere d’accordo l’Associazione contro l’elettrosmog (Ace), il Comune, Confcommercio, l’Associazione albergatori udinesi e Confindustria.

E il sindaco Furio Honsell si è impegnato a promuovere «riunioni di giunta cell-free», come ha detto ieri, partecipando al battesimo dell’iniziativa a palazzo D’Aronco. Sono 16 gli esercenti che hanno già aderito alla campagna che mira a spegnere i cellulari nei locali pubblici.

«L’idea è nata durante una cena di lavoro con colleghi scandinavi – ha ricordato Canciani –: appena seduti a tavola tutti hanno spento i cellulari. Sul momento sono rimasto basito, ma poi ho pensato che quel gesto si sarebbe dovuto trasformare in una buona pratica sia dal punto di vista dell’educazione sia da quello del rispetto della salute».

Gran parte degli studiosi sostiene che ci vorranno ancora anni prima di poter vedere gli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute. «Intanto però è bene adottare il principio della precauzione – ha detto Canciani –. Gli studi evidenziano la penetrazione delle onde elettromagnetiche da una parte all’altra del cranio di bambini di 5 anni e fino a metà in bimbi di 10 anni, ma non conosciamo ancora gli effetti».

Da questi presupposti nasce «la strategia di tipo prudenziale che l’amministrazione ha deciso di mettere in campo – ha osservato Honsell –. Stiamo vivendo un’infezione da cellulare e, in un contesto in cui i cittadini assimilano la presenza di un’antenna per la telefonia mobile a quella di una discarica, è bene contenere l’utilizzo dei cellulari».

Ma l’amministrazione non ha indetto «nessuna caccia alle streghe nei confronti del telefonino – ha sottolineato l’assessore alla Qualità della città, Lorenzo Croattini –, intendiamo invece favorirne l’uso consapevole e rispettoso verso gli altri avventori dei locali pubblici».

Le zone cell-free non arriveranno soltanto in bar e ristoranti, perché Antonella Colutta, titolare di una nota farmacia e referente del centro storico per Confcommercio Udine, ha già ricevuto diverse adesioni anche fra i colleghi: «Di fronte ai richiami che arrivano dal mondo della medicina, crediamo che il contenimento dell’utilizzo del telefono sia una comunicazione quanto mai saggia», ha detto Colutta. Gli albergatori vedono nei limiti all’uso del telefonino «un metodo per contribuire a garantire un servizio di eccellenza», ha rimarcato Giuliana Quendolo dell’Associazione albergatori udinesi.

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