Rc auto, medici e carrozziere a giudizio
Chiuso davanti al gup con venti patteggiamenti, alcuni rinvii e diversi non luogo a procedere il caso sui falsi incidenti

PALMANOVA. Tutto avveniva «sotto l’egida» di Alfonso Pappalardo, indicato dal pm e riconosciuto dal giudice come il “regista” delle operazioni, e «grazie alla compiacente collaborazione» di medici e carrozziere. Un meccanismo finalizzato a inscenare incidenti stradali mai avvenuti e a incassare così dalle assicurazioni indebiti indennizzi per decine di migliaia di euro.
Roba da professionisti della truffa, tanto da convincere il magistrato a formulare nei confronti di una parte dei trenta indagati anche l’ipotesi di reato dell’associazione per delinquere.
Ieri, a mettere la parola fine alla clamorosa vicenda, finita al centro di una maxi-inchiesta della Procura di Udine, è stato il gup del tribunale di Udine, Paolo Lauteri, uscito da una camera di consiglio durata più di tre ore con quasi dieci pagine di sentenza.
La lista più lunga è stata quella dei patteggiamenti: tutte accolte e applicate le istanze precedentemente concordate dai rispettivi difensori con il procuratore aggiunto Raffaele Tito.
A optare per questa strada sono stati lo stesso Alfonso Pappalardo, 68 anni, di Palmanova (1 anno, 5 mesi, 10 giorni di reclusione), e, a seguire, Luca Pappalardo, 26, di Palmanova (10 mesi), Carla Di Gaspero, 56, Antonella Pappalardo, 28, ed Edda Krapiz, 57, tutte residenti a Palmanova (7 mesi), Katia Agrifoglio, 35, di Martignacco, e Piermarco Pappalardo, 44, di Palmanova (8 mesi), Vlade Komazec, 30, di Gonars, Antonio Bosso, 79, di Palmanova, Mauro Castori, 42, di Palmanova e Andrea De Civita, 63, di Palmanova (4 mesi), Fiorello Boscutti, 34, di Palmanova, Antonio Sommese, 54, di Palmanova, Felice Sommese, 28, di Palmanova, Raffaele Prezioso, 57, di Gorizia, Carmine Saviano, 37, di Calvizzano, Vincenzo Saviano, 62, di Marano di Napoli, Marilena Izzo, 34, di Calvizzano, Maika Lazzari, 28, di Venezia e Anna Cassese, 50, di Palmanova (3 mesi).
Concessa la sospensione condizionale a tutti, tranne Alfonso e Piermarco Pappalardo, e convertita la pena detentiva in libertà controllata per De Civita e nella sanzione di 4 mila 560 euro per Castori.
Conclusioni diverse a seconda dei reati contestati, invece, per coloro che hanno affrontato l’udienza preliminare. Il gup ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Ivan Boemo, 32 anni, di Gonars, Alberto Dose, 31, di Gonars, Giulia Monetti, 32, di Carlino, Igino Della Vedova, 31, di Mortegliano, Luciano Degano, 61, di Cervignano, Lucio Furlan, 69, di Gradisca d’Isonzo, e Laura Manzoni, 57, di Ruda, per l’ipotesi del fraudolento danneggiamento, perchè improcedibile per difetto di querela e, per il solo Furlan, per la falsità ideologica “perchè il fatto non sussiste”.
Per una parte di loro, però, il procedimento si è chiuso con il rinvio a giudizio davanti al tribunale riunito in composizione collegiale. Sarà dunque il dibattimento a chiarire le eventuali responsabilità contestate agli stessi Degano, titolare dell’autocarrozzeria cui Pappalardo si rivolgeva per i documenti attestanti i danni, Furlan e Manzoni, quest’ultima medico come anche Andrea Degobbis, 65, di Udine, ed Erika Isabel Giler Escobar, 31, di Palmanova.
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