Il friulano in pagella nelle scuole dell’infanzia
Il piano applicativo dell’assessore Molinaro approvato dalla giunta regionale. Ma l’apprendimento della marilenghe resta facoltativo. Circa 30 mila adesioni

UDINE. Per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, il friulano non sarà più un progetto di arricchimento dell’offerta formativa, ma una materia d’insegnamento propriamente detta, inserita, a tutti gli effetti, nell’orario curricolare.
Oltre all’italiano, la matematica e le “consuete” materie d’insegnamento, a partire dal prossimo anno, gli studenti del Friuli Venezia Giulia potranno, infatti, scegliere di studiare sui banchi di scuola anche la “marilenghe”. Lo prevede il “Piano applicativo di sistema per l’insegnamento della lingua friulana” approvato ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore all’istruzione Roberto Molinaro.
Studenti. Dal 2007 a oggi l’andamento degli studenti che hanno scelto di approfondire la conoscenza del friulano nell’ambito della scuola si è caratterizzato per un’adesione vicina alle 30 mila unità.
Tante erano nell’anno scolastico 2007/08, poco meno in quello successivo. Il minimo storico è stato toccato nello scorso anno scolastico 2010/11, quando nelle scuole della regione gli studenti con l’opzione della lingua friulana erano scesi a quota 26 mila 890, per poi darsi, quest’anno, a un nuovo balzo in avanti e superare nuovamente la soglia delle 30 mila adesioni.
Quale effetto produrrà, dal punto di vista quantitativo, l’introduzione del friulano tra le materie “regolari”, con un minimo di 30 ore di lezione all’anno, dipenderà dalla fatidica risposta delle famiglie.
Opzione. L’apprendimento della “marilenghe” a scuola resterà infatti facoltativo, come puntualmente previsto nel piano approvato ieri dalla giunta Tondo. Saranno le famiglie, al primo ingresso nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, a esprimere in sede d’iscrizione l’intenzione di avvalersi per il proprio figlio dell’insegnamento della lingua friulana.
Opportunità che nell’anno scolastico 2011/12 è stata colta, come si è detto, da oltre 30 mila studenti, per la maggior parte di scuole della provincia di Udine dove, su un totale d’iscritti pari a 42 mila 298, il 61%, vale a dire 25 mila 800, hanno detto sì al friulano a scuola.
Considerevole anche la percentuale delle adesioni in provincia di Gorizia, dove su 4 mila 615 alunni iscritti, la quota “pro friulano” ha contato su 2 mila 125 adesioni, vale a dire il 46%. Al 30% si è invece fermata la provincia di Pordenone che su 7 mila 708 alunni iscritti ha visto solo 2 mila 325 optare per il friulano.
Non solo “marilenghe”. Su proposta del presidente Renzo Tondo, la giunta ieri ha approvato anche una delibera che modifica sostanzialmente il sistema di controllo e di analisi dei molluschi bivalvi. Grazie a un rapido test che consente di ottenere risultati in sole due ore (messo a punto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie), cozze, vongole e fasolari potranno essere controllati direttamente dai produttori prima di essere messi sul mercato.
Il risultato? «Non solo di meglio tutelare la salute pubblica – dichiara Tondo -, ma anche evitare un possibile danno d’immagine alle produzioni di molluschi nella nostra regione». Settore che conta su ben 80 aziende, 285 addetti e un fatturato annuo che si aggira attorno ai 10 milioni di euro.
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