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Cibo nella spazzatura perchè i bambini rifiutano la verdura

Latisana, a scuola perse un centinaio di porzioni al giorno. Il Comune: i genitori non insegnano la giusta alimentazione

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LATISANA. Un centinaio di porzioni di cibo che quotidianamente finiscono nelle immondizie. Uno spreco enorme quello che si sono trovati ad affrontare, nel corso di una riunione appositamente convocata, l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Claudio Garbuio, i rappresentanti della società che ha in appalto il servizio mensa della scuola primaria di Latisana e le maestre referenti per la mensa.

«L’allarme era scattato già a poche settimane dall’inizio della scuola, quando nel consiglio di interclasse – afferma l’assessore Garbuio - era stato evidenziato come, quotidianamente, si verificassero importanti sprechi di cibo fra i circa 130 bambini del corso a tempo pieno che ogni giorno usufruiscono dei pasti preparati dalla ditta appaltante, con sede a Palmanova e portati a scuola, a Latisana. Gettare nella spazzatura ogni giorno un centinaio di porzioni si traduce in diversi chili di cibo che finiscono nelle immondizie, con un evidente danno economico per le famiglie, che corrispondono quotidianamente un buono mensa da 3 euro e 50, ma soprattutto per l’amministrazione comunale che compartecipa alla copertura del costo della mensa scolastica con cifre ingenti: 140 mila euro solo nel 2011».

L’importante, a quel punto, era capire cosa comportasse tanto spreco e a fornire una spiegazione ci hanno pensato le maestre nel corso del recente incontro: i bambini non sono abituati a mangiare verdure di alcun tipo, né cotta né cruda e - quel che è peggio - spesso “godono” dell’appoggio delle famiglie nel rifiutarsi di mangiarle.

«Ovvero – spiega ancora l’assessore Garbuio – senza voler generalizzare - ma il dato della mensa della scuola primaria di Latisana è sicuramente un buon osservatorio - l’alimentazione dei bambini di oggi non prevede la verdura, alimento che la stragrande maggioranza dei bambini rifiuta dal menù della mensa. E si sono verificati casi di genitori che piuttosto che spingere il figlio a mangiare la verdura, hanno prodotto apposita certificazione di esonero».

È stato deciso, quindi, per l’anno scolastico in corso, di non preparare a monte le porzioni di verdura, ma di chiedere preventivamente al bambino se ne vuole o no, evitando così di dover buttare via intere porzioni che una volta messe nel piatto non possono essere recuperate.

Per il prossimo anno scolastico, invece, l’amministrazione comunale intende coinvolgere, le famiglie in primis e di conseguenza i bambini, in un percorso educativo per far conoscere l’importanza di una dieta equilibrata che preveda l’inserimento anche della verdura e della frutta fin dalla prima età.

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