Autostrada, «un progetto da archiviare»
Accolta con favore dal sindaco e vicepresidente del comitato Arca D’Andrea la contrarietà espressa dalla Serracchiani
SEQUALS. «Che anche la neogovernatrice della Regione riconosca che si tratti di un’opera inutile, insostenibile economicamente e dannosa dal punto di vista paesaggistico è un’ulteriore conferma di quanto da tempo stiamo dicendo. La speranza è che il progetto della Sequals-Gemona vada definitivamente in soffitta, pur con la consapevolezza che si debba necessariamente pensare a una rivisitazione della viabilità ordinaria, non soltanto per il territorio di Sequals, ma per il territorio di tutte le amministrazioni su cui si sarebbe dovuto snodare il tracciato dell’autostrada, perché è innegabile che i Comuni dello Spilimberghese debbano godere di una viabilità che sia più funzionale dell’attuale». Questo il commento a caldo del sindaco di Sequals e vicepresidente del comitato ambientalista Arca, Lucia D’Andrea, in merito alle dichiarazioni rilasciate dalla presidente della Regione Debora Serracchiani sull’opportunità, sul fronte dei trasporti, di creare una rete capace di connettere il territorio con il Paese e l’Europa, pur rinunciando all’autostrada da Cimpello a Gemona via Sequals, per la quale la Regione aveva bandito una gara di finanza di progetto da 975 milioni, e alla variante Sud di Dignano, progetto in questo caso bloccato da un veto della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici lo scorso novembre.
Per D’Andrea si tratta di una doppia vittoria. Innanzi tutto per il suo ruolo all’interno di Arca, il comitato popolare per lo sviluppo della Val d’Arzino presieduto da Alberto Durì, la cui battaglia è cominciata nella primavera del 2011 quando un piccolo gruppo di persone diede il via al fronte del no al raccordo autostradale Cimpello-Sequals-Gemona raccogliendo in meno di una settimana circa 200 sostenitori. Tra i primi aderenti numerosi cittadini di Pinzano al Tagliamento, Forgaria nel Friuli e Vito d’Asio, comunità particolarmente critiche verso il progetto viario proposto dalla Regione, ma anche persone residenti a Maiano, Tavagnacco, Travesio, Sesto al Reghena e persino Trieste, originarie della valle o comunque interessate al suo futuro. Scopo del comitato sensibilizzare l’opinione pubblica a esprimere il proprio dissenso su un progetto «imponente e dissennato, che, inserendosi con viadotti, trincee e gallerie nella parte centrale del corso del Tagliamento, comprometterà irrimediabilmente le prospettive di sviluppo della zona». Una battaglia, quella di Arca, culminata nella raccolta di poco meno di 4 mila firme su una petizione contro l’autostrada depositata nel febbraio dello scorso anno in consiglio regionale.
E un punto messo a segno per D’Andrea anche nella sua veste di sindaco di Sequals, visto che lo stop alla Sequals-Gemona costituisce parte del suo programma elettorale. Diverso il discorso per quel che concerne la variante di Dignano che, unita alla nuova bretella di Barbeano (altra opera il cui progetto preliminare è stato stoppato dalle osservazioni presentate da un gruppo di privati), risolverebbe il problema della intricata viabilità fra le province di Pordenone e Udine, togliendo soprattutto il traffico pesante dagli abitati di Dignano, Spilimbergo e frazioni.
Guglielmo Zisa
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