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«L’Imu aumenterà colpa della Regione e della casa di riposo»

Buja, il sindaco pronto a portare in Consiglio la delibera C’è un buco di 200 mila euro nella struttura di Ursinins

2 minuti di lettura

BUJA. Costretti a fare solidarietà agli altri Comuni in base alle direttive regionali, per il prossimo anno i cittadini bujesi si ritroveranno a pagare una maggiorazione di Imu per far quadrare i bilanci comunali. A farlo sapere, il sindaco Stefano Bergagna, dopo aver fatto i conti con tagli di trasferimenti dalla Regione, con le richieste di contributo da quest’ultima e soprattutto con la situazione della casa di riposo di Ursinins, che ci si prepara a esternalizzare nella gestione, ma che comunque registra un buco da 200 mila euro a cui si deve necessariamente far fronte affinché si giunga a pareggio di bilancio.

E così, con non poco rammarico, l’amministrazione Bergagna si prepara a portare in consiglio l’aumento dell’Imu per un anno: «Il grosso problema - ci spiega il primo cittadino - è che la Regione da un lato ci ha tagliato 300 mila euro di trasferimenti, e dall’altro ora ci chiede 320 mila euro da indirizzare a un fondo di solidarietà per i Comuni con problemi di bilancio: a ciò c’è da aggiungere il buco “storico” della casa di riposo di Ursinins che ammonta a circa 200 mila euro così che ora per far quadrare i conti ci troviamo ad alzare, solo per un anno, le aliquote Imu ai nostri cittadini dopo che da 10 anni chiediamo alla Regione stessa di poter ampliare i posti letto per rendere la struttura economicamente sostenibile, senza risposta». E senza risposta, ancora, è anche una richiesta di incontro fatta una ventina di giorni fa dall’amministrazione Bergagna all’assessore regionale alle autonomie locali, così che ora non resta altro che andare in consiglio a deliberare l’amara decisione. Ai tagli, dunque, si innesta il problema della casa di riposo di cui da mesi si discute in consiglio comunale: si tratta di una struttura con soli 12 posti per non autosufficienti, numeri troppo limitati perché ce ne vorrebbero 60 per farla stare in piedi. E ora, nel tentativo di salvarla il Comune ha deciso per la privatizzazione della gestione tramite bando di gara che permetta comunque all’amministrazione di avere in futuro un controllo sulla qualità del servizio: «Negli ultimi dieci anni - dice il sindaco Bergagna - la Regione non ci ha mai permesso di aumentare i posti letto, facilitando invece lo sviluppo di strutture private, per cui è chiaro che si è sempre cercato di mantenerla in piedi pur con deficit storico. Ora ci troviamo ad aumentare l’Imu, solo per il prossimo anno, proprio per chiudere l’ultimo disavanzo prima di avviare l’esternalizzazione del servizio, e se tra un anno questo non funzionerà la struttura verrà chiusa. La Regione ha scaricato sui Comuni la crisi impedendo di far crescere la nostra struttura e ora i nostri cittadini pagheranno più tasse per fare solidarietà a gli altri».

Piero Cargnelutti

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