Ideal Standard apre al ritiro della procedura di mobilità Video
L'annuncio poco dopo mezzogiorno. La condizione è la firma in ministero della cassa integrazione in deroga per sei mesi. Dal mattino almeno duecento lavoratori dell’Ideal Standard hanno presidiato Unindustria Pordenone in attesa dell’arrivo dei manager per il vertice sul futuro dello stabilimento di Orcenico con intenzioni non proprio “accoglienti”. L'evoluzione della giornata

PORDENONE. Sospensione della mobilità per i 410 addetti dello stabilimento di Orcenico di Zoppola, a patto che il Governo accetti la concessione della cassa integrazione in deroga, per sei mesi, per tutti e tre gli stabilimenti del gruppo.
È quanto è emerso dal vertice di stamani, nella sede di Unindustria, a Pordenone, sul futuro di Ideal Standard in Italia.
L'azienda si è detta disposta a ritirare i propositi circa la mobilità, ma solo di fronte a impegni precisi del Governo nazionale, che dovranno essere ratificati nell'incontro del 21 novembre al ministero dello Sviluppo Economico. La decisione riguarda i tre stabilimenti del gruppo: oltre a Orcenico, Trichiana (Belluno) e Roccasecca (Frosinone).
In mattinata, dopo alcuni momenti di tensione, tra petardi e rullo di tamburi, con il parcheggio di Unindustria presidiato e con gli operai vigilati dalle forze dell'ordine, i dirigenti dell'azienda, Antetomaso e Gelsomino, entrati di nascosto nella sede di Unindustria, dopo il no iniziale, avevano fatto un passo indietro circa la partecipazione di un sindaco alla trattativa ed era stata scelta Francesca Papais di Zoppola.
Boato e applausi degli operai alle 12.15, all'annuncio dell'apertura dell'azienda circa il possibile ritiro della mobilità. "La mobilitazione deve continuare - hanno detto I tre segretari provinciali delle sigle sindacali di categoria, Pascale, Rizzo e Sacilotto -. Lanciamo un appello alla Serracchiani e alle istituzioni: l'impegno assunto oggi dev'essere ratificato, il 21, al ministero".
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