La mini-Imu per salvare la Casa di riposo di Buja
I proprietari di prima casa dovranno pagare l’imposta entro il 24 gennaio. Il sindaco Bergagna: «Un sacrificio per una struttura che appartiene a tutti»

BUJA. La mini-Imu per salvare la casa di riposo di via Ursinins. È questo lo scopo del sacrificio che è stato richiesto ai cittadini di Buja con l’aumento dell’aliquota della tassa sulla prima casa che è stata annullata dal Governo e che si è tradotta in una mancata entrata per le casse comunali coperta soltanto in parte dal trasferimento statale. Mini-Imu che - come ricordano in Comune - dovrà essere pagata dai cittadini entro venerdì 24 gennaio.
«È una scelta - spiega il sindaco, Stefano Bergagna - che abbiamo condiviso in consiglio comunale che ci ha permesso di aprire una trattativa sulla struttura per gli anziani, che è ben funzionante, ma che al momento non può ospitare più di 12 persone, e, dunque, non può generare l’economia sufficiente per reggersi da sola. Il gettito dell’aumento Imu servirà per raggiungere almeno il pareggio del bilancio. Perciò ricordo ai cittadini che lo sforzo economico richiesto è finalizzato a salvaguardare una struttura che interessa tutta la comunità».
L’alternativa era quella di privatizzare la casa per anziani di via Ursinins, ma il lavoro svolto in commissione e il dibattito avvenuto in consiglio hanno fatto sì che tutte le parti politiche convergessero sulla scelta di fare un ultimo tentativo, dopo anni di inutili richieste alla Regione per ottenere l’autorizzazione per aumentare i posti letto della struttura.
Nei mesi scorsi, l’amministrazione Bergagna ha avviato un confronto con l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca per verificare la possibilità di rilancio - attraverso un apposito progetto - della casa di riposo, che, come hanno rilevato i tecnici regionali in occasione delle loro visite, offre un servizio di buona qualità.
«Va detto - conclude il sindaco Bergagna - che quando abbiamo deciso di alzare l’aliquota sembrava che i cittadini non avrebbero pagato nulla per la prima casa, mentre poi è emerso che lo Stato non si attribuiva gli aumenti determinati dai Comuni, ed è stata una sorpresa anche per noi saperlo a fine anno e trovarci così a dover disturbare ancora una volta i cittadini».
Dal municipio si ricorda che sul sito del Comune è disponibile un apposito programma che permette di calcolare il dovuto sulla prima casa, un servizio che sarà reso anche all’ufficio tributi dal personale comunale.
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