Sicurezza a Udine, telecamere nei palazzi per difendersi dai furti
Fenomeno in aumento, la gente si organizza e chiede la videosorveglianza. Il referente Anaci sollecita l’attenzione tra vicini: segnalate i rumori sospetti

UDINE. Allarme furti in città, nei condomìni arrivano gli impianti di videosorveglianza. I colpi non si contano più, i topi d’appartamento agiscono in ogni dove e prendono di mira sia le case di lusso che quelle più spartane. Arraffano soprattutto monili d’oro e, quando lo trovano, denaro contante.
«Solo l’altro giorno un ragazzo approfittando dell’impalcatura installata in un palazzo in viale Leonardo da Vinci, è stato bloccato al primo piano» racconta il referente dell’Anaci (Associazione amministratori di condominio), Andrea Soramel, invitando i condòmini a vigilare dentro i palazzo segnalando rumori o presenze sospette alle forze dell’ordine con le quali l’Anci, nell’ambito del corso di studio in Gestioni immobiliari attivato all’istituto Stringher, si appresta ad analizzare il problema sicurezza.
«Il fenomeno è esteso a tutte le zone della città» fa notare Soramel ricordando che un impianto di videosorveglianza di dimensioni medio-grandi costa circa 6 mila euro. Vale a dire 600 euro a testa se nel palazzo abitano 10 famiglie.
La gente insomma ha paura e opta per l’autodifesa: «Le dimensioni poco impattanti, la perfezione delle riprese in notturna che era il punto debole dei primi impianti, convincono i condòmini a investire sulla videosorveglianza» insiste Soramel ricordando che gli occhi elettronici, fatta salva la privacy, vengono installati in prossimità degli accessi, nei giardini, nei porticati, nelle aree di manovra dei garage, nelle cantine, nella zone in prossimità delle centrali termiche o dei contattori visto che i malviventi interrompono la corrente sia per fare atti vandalici sia per zittire gli antifurto alimentati a corrente. Senza contare che chi fornisce gli impianti di videosorveglianza garantisce la gestione e lo scarico delle immagini».
I consigli
Proprio perché il fenomeno è in aumento, l’Anaci invita i condòmini a non lasciare le porte d’ingresso aperte, a riqualificare gli edifici con l’installazione dei videocitofoni perché, spesso, i ladri riescono a farsi aprire le porte fingendosi incaricati dell’Enel, amministratori o addetti alla distribuzione della pubblicità. L’altra situazione favorevole ai topi d’appartamento è quella determinata dalla presenza di un cantiere di ristrutturazione. Cosa ricorrente anche a seguito delle manutenzione straordinaria finalizzate al risparmio energetico e quindi alle detrazioni fiscali. «In presenza di ponteggi l’attenzione va raddoppiata» ribadisce Soramel ricordando che i ladri acrobati arrivano fino agli ultimi piani». Considerato che anche per le forze dell’ordine diventa impossibile sorprendere i malviventi in azione, Soramel promuove la collaborazione tra i vicini di casa. «Se si avverte un rumore strano mai avvertito prima, o un campanello suonare con insistenza meglio allertare le Forze dell’ordine o lo stesso amministratore».
I nuovi amministratori
Proprio perché il problema furti non va sottovalutato, l’Anaci nell’ambito del corsi di studio per Operatore amministrativo e Tecnico commerciale con indirizzo in Gestioni immobiliari attivati all’istituto professionale Stringher, lo analizza anche con gli aspiranti amministratori di condominio. Da qui l’organizzazione a breve di un convegno con i rappresentanti delle forze dell’ordine aperto alla cittadinanza. «È importante analizzare il problema e collaborare per innalzare il livello di attenzione» conclude Soramel, citando i casi dei condomìni presi di mira più volte dai ladri.
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