Nelle gallerie della vecchia miniera di Cave per ricordare chi è morto lavorando
Nel camerone di Santa Barbara (protettrice proprio dei minatori) è stata celebrata una messa a cui hanno potuto partecipare circa 200 persone
Alessandro Cesare
Un’occasione per far rivivere le gallerie dell’ex miniera di Cave del Predil, ma anche per ricordare chi, nelle viscere del monte Re, nel corso dei secoli, ha perso la vita.
Domenica 4 dicembre nel camerone di Santa Barbara (protettrice proprio dei minatori) è stata celebrata una messa a cui hanno potuto partecipare circa 200 persone.
Viaggio nella miniera di Cave, tra ricordi e testimonianze
Molte le autorità intervenute, a cominciare dai sindaci di Tarvisio, Bovec e Arnoldstein Renzo Zanette, Walter Mlekuz e Reinhard Antolitsch.
Grande l’emozione degli ex minatori presenti, soprattutto nel momento in cui sono stati ricordati i caduti durante il lavoro di estrazione di blenda e galena.
Un’attività interrottasi nel 1991 ma che, grazie alla nascita del Parco geominerario internazionale, viene tramandata ogni giorno ai turisti che raggiungono Cave del Predil.
A celebrare la messa è stato don Alan Iacoponi: «Lasciatevi emozionare da questo momento, pensando a chi in queste gallerie ha perso la vita, e a chi vi ha lavorato per decenni», ha detto il parroco, prima dei saluti portati anche in tedesco e sloveno.
Tra i presenti anche il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini, il presidente della Cooperativa Pluriservizi Valcanale Giuseppe Di Vora, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della polizia locale, dell’esercito, del corpo forestale, del soccorso alpino, delle associazioni Kameradschaft der Kärtner Freiwilligen Schützen e Khebenhüller 7er Bund.
«Per noi Santa Barbara è una giornata speciale, che in tanti si sono impegnati per tramandare fino ai giorni nostri - ha ricordato lo storico ed ex minatore Leopoldo Kopac -. Una ricorrenza che ha sempre unito, italiani, austriaci e sloveni. Ritornare in miniera è sempre una grande emozione, che ci fa ricordare i momenti belli e quelli brutti. Speriamo di riuscire a trasmettere ai giovani l’importanza di questa giornata e il valore dei minatori».
A organizzare l’evento dal punto di vista logistico, è stata la Cooperativa Pluriservizi Valcanale, che dopo aver fatto indossare ai presenti il caschetto protettivo, li ha accompagnati fino al camerone di Santa Barbara: «L’organizzazione è stata complessa, ma grazie alla collaborazione con l’associazione dei minatori siamo riusciti a portare un bel numero di persone all’interno - ha commentato il presidente Di Vora -. Chi vuole approfondire la storia della miniera può venire a visitare il museo, che durante le feste natalizie sarà aperto ogni giorno».
Oltre alla messa, la giornata è stata caratterizzata da due momenti di ricordo: la commemorazione dei caduti della Grande Guerra nella cappella del cimitero austroungarico e la posa di corona di alloro al monumento del minatore. «Siamo qui per ricordare tutti coloro che non sono più tornati nelle loro case, e per portare avanti la storia di questa comunità e di questa miniera», ha chiarito Zanette.
A chiudere la cerimonia è stato il tradizionale Glück Auf, saluto benaugurante che veniva fatto alla fine di ogni turno di lavoro a chi subentrava.
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