Pnrr, la Regione Fvg: i Governatori siano commissari
Riccardi alla giornata del volontariato: “Per raggiungere i risultati servono regole straordinarie”
Giacomina Pellizzari
«In tema di revisione e attualizzazione del Pnrr, per raggiungere i risultati entro il 2026 servono regole straordinarie, e mi auguro che il Governo nomini i presidenti delle Regioni commissari straordinari, con poteri derogatori per realizzare le opere che giustamente l’Europa ci chiede di fare in tempi brevi».
Lo ha detto a Martignacco il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso della Giornata del volontario di Protezione civile.
«Mi auguro che da questa regione possa partire un segnale forte su questa ipotesi di lavoro» ha proseguito Riccardi facendo proprio l’esempio della ricostruzione del Friuli distrutto dal terremoto nel 1976.
Un esempio caratterizzato dalla nomina del commissario di Governo Giuseppe Zamberletti per la gestione dell’emergenza compresa l’installazione dei fabbricati e la delega assegnata dallo Stato alla Regione e quindi ai sindaci dei comuni terremotati.
Protezione civile, cinque anni di emergenze e un esercito di volontari
Replicare quel modello si può anche perché il Friuli Venezia Giulia, oggi, è rappresentato ai massimi livelli dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimialia Fedriga, dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, dal viceministro Vannia Gava e dal sottosegretario Sandra Savino, ai quali Riccardi si è rivolto ringraziandoli tutti anticipatamente. Anche Fedriga ha citato la storia del terremoto soffermandosi sullo spirito di comunità che ha lasciato dentro ognuno di noi e che in ogni emergenza, compresa la pandemia, torna fuori, mentre Ciriani, già assessore regionale alla Protezione Civile, ha riconosciuto il valore della Protezione civile con migliaia di volontari sul campo. «Oggi – ha detto il ministro – serve una Protezione civile ancora più forte e autorevole e il modello regionale costruito qui non può essere messo in discussione, significherebbe distruggere un giocattolo che funziona. La cultura del rispetto deve diventare patrimonio di ogni cittadino». Tra applausi, apprezzamenti e ringraziamenti, il pensiero di tutti è andato a Elena Lo Duca, la volontaria morta a Prepotto mentre bonificava una zona distrutta da un incendio. A lei è stato intitolato il centro di formazione di Palmanova. Il marito Gianluca Quercig, dopo aver ricevuto una targa dalle mani per presidente Fedriga, ha fatto un appello affinché la sicurezza venga messa al primo posto da tutti i volontari sia livello individuale sia di squadra. «La famiglia, la squadra e il distretto, siamo tutti orgogliosi – ha concluso Quercig – che la Protezione civile abbia deciso di intitolare a Elena il polo formativo di Palmanova».
Il saluto del ministro
L'omaggio del ministro alla protezione civile Fvg: "Siete un esempio"
«Le mutate condizioni climatiche ci impongono, sul fronte del dissesto idrogeologico, l'adozione di misure preventive che non possono più tardare». È quanto afferma Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, in un video messaggio alla 22esima Giornata del volontario di Udine.
«È grave che l'Italia non abbia ancora il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico, benché avviato nel 2016». Musumeci ha aggiunto che «dobbiamo lavorare molto di più sulla prevenzione strutturale e non strutturale e intervenire sul territorio con corsie preferenziali per realizzare in tempi celeri opere che possano mitigare e ridurre il rischio derivante da frane, dissesto, alluvioni, esondazioni».
«Uno sforzo in più - ha aggiunto il ministro - dobbiamo compiere nel coinvolgere la popolazione in una severa e capillare campagna di informazione, perché ogni cittadino ha il diritto-dovere di sapere se e come convivere con il rischio».
Il ministro ha infine sottolineato «la necessità di formare il volontariato: un volontario deve non solo metterci il cuore, l'anima, l'intelligenza, ma deve anche sapere cosa fare per non essere un ingranaggio fuori posto nel sistema che gestisce le emergenze».
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