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La “campagna” della Madonna Missionaria

Tanti pellegrinaggi prima delle urne. E monsignor Biasutti scrisse: «Ha vinto lei»

2 minuti di lettura

UDINE. Il pellegrinaggio alla rovescia di una statua della Madonna che andava a visitare i fedeli fu deciso dalla Chiesa cattolica per la “riscossa spirituale del Paese”, ma il tempo di quel lungo viaggio coincise con la campagna elettorale del 1948.

Tutto ebbe inizio nel settembre del 1946, da un articolo de “L’Osservatore Romano”: in Francia, scrisse l’organo della Santa Sede, era stata ripresa la devozione del Grand Retour, che stava provocando una grande “ondata di soprannaturale”.

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La Vita Cattolica del 15 settembre riprese la notizia e approfittò dell’occasione per narrare la storia di quella singolare forma devozionale: «In occasione del Congresso Mariano tenuto a Boulogne sur mer nel 1938 un artista fece quattro copie di una celebre statua della Madonna (...) dirette verso Boulogne sur Mer per quattro vie differenti, e questa originale processione suscitò un grande fervore di preghiere e commozione, come pure di conversioni. (… da Lourdes, successivamente) una delle quattro statue riprese il suo giro trionfale di parrocchia in parrocchia che la guerra interruppe nel 1939 a Igny presso Reims. Nel 1942 la statua riprese il suo pellegrinaggio attraverso la Francia. Nacque così la devozione del Grand Retour».

Quel singolare viaggio riprese dopo la guerra e, nel 1946, stava suscitando in Francia una grande “ondata di soprannaturale”.

Il 21 novembre su La Vita Cattolica apparve un articoletto intitolato: «Avvenimento straordinario. La Madonna di Castelmonte a Gemona», per annunciare che dal 26 novembre all’8 dicembre nel Duomo si sarebbe svolta la Missione Mariana, predicata da quattro monfortiani e da due cappuccini.

Il primo dicembre sarebbe arrivata da Castelmonte la statua della Madonna nera, che sarebbe rimasta in Duomo fino alla “processione del trionfo” della giornata conclusiva.

Il corteo che accompagnò la statua lungo la strada pedemontana, si mosse praticamente fra due ali di gente orante.

Il 19 gennaio 1947 il settimanale dell’Arcidiocesi, in un articolo intitolato “La Madonna Missionaria”, annunciò che il “Marianum”, con sede a Udine al numero 10 di Via Savorgnana, si era fatto promotore di una “Crociata Mariana” per la riscossa spirituale del Paese.

E così proseguiva: «Ora, per la continuazione della Crociata sull’esempio del Grande Ritorno francese, provetti artisti stanno approntando una riproduzione perfetta della Taumaturga Statua della Madonna di Castelmonte. Il novello simulacro, che sarà fregiato del titolo di “Madonna Missionaria”, verrà portato, quasi a sancirne il valore simbolico, da un limitato numero di pellegrini ai maggiori Santuari Mariani d’Italia, e in Roma sarà solennemente benedetto dal Santo Padre».

Il viaggio in Friuli iniziò ai primi di marzo del 1947, e La Vita Cattolica del giorno 9 rese noto ai lettori «il trionfo della Madonna Missionaria a Feletto».

Il 20 giugno 1948, cioè due mesi dopo le elezioni del 18 aprile, il settimanale rispose alla domanda: Dove si fermò la Madonna Missionaria durante il periodo delle elezioni? A Udine, si fermò. L’11 aprile aveva sostato al Collegio Paulini, poi al Forlanini e all’Ospedale Civile, all’Asilo dell’Immacolata e infine alla Casa di invalidità e vecchiaia.

Quale fu l’esito pratico, nella fattispecie elettorale, di quella crociata mariana? Lo dichiara monsignor Guglielmo Biasutti su La Vita Cattolica” del 2 maggio 1948: «…la verità è che la migliore attivista elettorale e la vera vincitrice delle elezioni è stata la Madonna … Per questo han ragione di gettare bombe alle chiese o di irridere a Maria come ha fatto l’on. Scoccimarro. Ma sarà Lei, alla fine, che brillerà sulle guglie del Kremlino». (g.e.)

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