Oltre la mareggiata, Ennio Zampa si racconta tra poesia e musica

Avete presente la colonna sonora di un film? Quell’insieme di suoni di cui fanno parte la musica, ma anche il parlato e i rumori? Ebbene: il cantautore friulano Ennio Zampa, che con musica e parole ci sa fare, ha sapientemente composto la colonna sonora della sua vita. E, tra narrazione orale e musicale, il racconto a tinte “amarcord” che fino a oggi potevamo ascoltare durante i suoi show, è ora diventato un libro.
Dopo la mareggiata. Racconti fotografie e canzoni è un susseguirsi di attimi significativi dall’infanzia all’età adulta che, quasi a ritmo cardiaco, corrono sulla scia delle emozioni: paesaggi, cortili, odori, colori, incontri, mestieri, oggetti; insomma, tutte quelle minute cose che disegnano un’epoca e che quando si cresce insegnano più di un’intera biblioteca.
“Era bella la mia casa, – scrive Zampa – senza un libro, viva di lavoro e di serenità… Le mani erano gli strumenti di cultura della mia infanzia”. E quella casa è il fulcro di un mondo contadino e di un paesaggio ormai scomparsi alla vista di tutti, ma ben difesi da ognuno di noi in quell’inafferrabile e speciale soffio, che è il Dna dell’anima.
E poi arriva la musica. Il primo grande amore. “Racimolata una discreta sommetta, - ricorda Zampa - presi la corriera per Udine. Quando tornai avevo anch’io la mia chitarra Eko tra le mani e, annusandola, promisi a entrambi che mai l’avrei lasciata!”.
Attraverso le pagine, il tempo scorre e ci accompagna alla prima mitica band dell’autore, “I ragazzi soli”, quattro musicanti di campagna ma di pura avanguardia Beat, che provavano a Sammardenchia in un buco disadorno dove le prese di corrente erano astutamente assicurate al rubinetto dell'acqua! E che dire della loro Fiat 500? In riserva cronica ma sfuggente come un’anguilla, grazie all’olio motore di seconda mano gentilmente offerto da Ernesto, benzinaio di Mortegliano.
Zampa fa passare i giorni attraverso un’intima scrittura, ma quei giorni sono anche quelli di una generazione che fu, più di tutte, “innamorata della vita”. E nelle pagine sembra di sentirci dentro anche la musica, arrivando, infine, ai testi delle canzoni dell’artista che è diventato.
«Ho raccolto i momenti più importanti di una vita – dice - dove ho ritrovato la chitarra, il cantautore, la poesia, i colori, le forme, le fotografie e le esperienze… chissà a chi potrà interessare?».
Sicuramente a chi, come noi, ama i racconti, specialmente se rievocano i tempi andati. Siamo convinti, infatti, che una pseudocultura perniciosa e interessata abbia ridotto il passato a malpartito, calpestandolo, deridendolo e spogliandolo della sua missione fondamentale: l’insegnamento, per renderci consapevoli e generosi nei confronti della vita.
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