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La mostra

Da Decameron a Medea, il cinema di Pasolini raccontato attraverso cento locandine dei film

Presentata la rassegna ospitata nelle ex carceri di Gemona. Gibelli: «Si conclude così l’anno dedicato allo scrittore»

Lisa Marin
2 minuti di lettura

Raccontare Pasolini attraverso le immagini delle locandine realizzate per i suoi film. Sabato 17, alle 11, si inaugura “PPP 100. Il cinema di Pasolini visto dai manifesti”, presso le ex carceri del Castello di Gemona. Un’idea nata dal Comune di Gemona e dalla Cineteca del Friuli, con il sostegno della Regione.

L’intento era colmare una grossa lacuna evidenziata nel corso di questa annata dedicata al centenario di Pier Paolo Pasolini: rendere omaggio all’artista tramite l’esposizione completa dei manifesti dei suoi film.

La mostra si sviluppa su quattro piani dell’ex carcere del Castello di Gemona seguendo in ordine cronologico l’attività di sceneggiatore, fin da “La donna del fiume” di Mario Soldati, alla sua ultima opera “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, e comprende tutti i lungometraggi e corti dei film a episodi.

La mostra “PPP 100. Il cinema di Pasolini visto dai manifesti” è curata da Luciano De Giusti e Piero Colussi.

Sono più di 100 i manifesti che testimoniano come avveniva la comunicazione prima dell’avvento della televisione che conosciamo ora e soprattutto dei social media. L’immagine di Pasolini che troviamo in rappresentanza dell’esposizione è stata realizzata dall’artista friulano Emanuele Barison, del Palazzo Arti Fumetto di Pordenone.

«Il volto di Pier Paolo Pasolini è un volto che si presta ed essere disegnato, l’immagine che ho realizzato per la mostra si compone di due volti. Quello a sinistra legato alla visione che abbiamo di Pasolini come regista e attore, quella di destra rappresenta il lato poetico».

Questa mostra, ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli, è la conclusione degli eventi dedicati a Pasolini nell’anno del centenario che ha visto la luce grazie a innumerevoli collaborazioni.

L’assessore alla cultura Flavia Virilli ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto, i manifesti esposti sono materiali recuperati dalla Cineteca del Friuli, per la maggior parte, ma messi a disposizione anche da Cinemazero di Pordenone, dalla Sartoria Tirelli di Roma e dal George Eastman Museum di Rochester, il più antico museo dedicato alla fotografia e uno dei più antichi archivi cinematografici al mondo.

«Un’opportunità unica per la nostra città di valorizzare i preziosi archivi della Cineteca oltre a rappresentare un modo significativo con il quale ricordare l’emblematica e dibattuta figura di Pasolini» ricorda l’assessore.

Al progetto “Pasolini e l’arte del manifesto cinematografico. Dal Friuli alla Cinecittà di Peressutti… e oltre” partecipano Cinecittà (il cui progettista è stato l’architetto gemonese Gino Peressutti), la scuola Mosaicista del Friuli, il Comune di Gorizia, il Comune di Artegna, il centro studi Piera Paolo Pasolini di Casarsa, l’associazione culturale Maravee, l’Isis Magrini-Marchetti, il Gruppo Fotografico Gemonese e la pro loco.

La mostra sarà aperta, con ingresso libero, dal 17 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 nelle giornate di sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.

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