L’archivio della Saf ora è in versione digitale: 150 anni di montagna tra natura e cultura
Lunedì 19 dicembre la presentazione a Udine, assieme all’annuario “In Alto”: nella rivista reportage ed escursioni a piedi e sugli sci
ALESSANDRA BELTRAME
La copertina di "In Alto" e i tre protagonisti di una scalata al Canin di 90 anni fa
UDINE. Presentato oggi, lunedì, alle 10.30 alla Saf di Udine, il volume 102 di In Alto, storico annuario della Società Alpina Friulana.
L’archivio bibliografico del sodalizio udinese, che comprende quasi 150 anni di pubblicazioni, è stato digitalizzato e reso fruibile a tutti attraverso un portale di consultazione grazie a un progetto finanziato dalla Regione e realizzato dalla Cooperativa Guarnerio d’Artegna che sarà presentato nella stessa occasione.
Alla presentazione interverranno il sindaco Pietro Fontanini e il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin. Pubblichiamo in anteprima l’editoriale di Alessandra Beltrame della direttrice della rivista.
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Quant’è bella la vita. Fusione di natura e cultura, come il paesaggio. Di geni e scienza, esperienza. Ci evolviamo pensando di ascendere a un futuro più virtuoso, invece la spirale del tempo ci avviluppa nell’abisso. Le guerre continuano a insanguinare il mondo, non ci aspettavamo di vederne una alle porte dell’Europa. L’Ucraina è anche terra di montagne, e noi non potevamo non salire sui Carpazi, oggi chiusi come un intero popolo nella morsa di una invasione tanto assurda quanto crudele.
Bella la vita, dicevamo. Il 3 luglio il collasso di una gigantesca lente di ghiaccio sulla Marmolada ha causato 11 morti. Per 22 giorni consecutivi a 3500 metri di quota la temperatura non è mai scesa sotto lo zero. Il cambiamento climatico sta avanzando a una velocità che nessun modello scientifico aveva previsto. I glaciologi sono diventati popolari quanto i virologi in tempo di pandemia. Li si ascolta sempre troppo tardi ma meglio che niente: la criosfera mostra spiragli di resistenza sulle Alpi Giulie, è una buona notizia.
Che meraviglia la vita. C’è stato un tempo favoloso, quest’estate, faceva sempre bello, una manna per gli escursionisti. Ha fatto così bello che a un certo punto il sole ci è sembrata una condanna. I bacini si sono svuotati, i boschi si sono incendiati. Val Resia, il Carso, è stato un de profundis per i meravigliosi pini neri, gli abeti, i faggi che si coloravano di giallo e di rosso ogni autunno e oggi invece sono neri, carbonizzati. Se non bastasse il clima, ecco un’altra scelleratezza umana: la proliferazione di strade forestali. Ci sono più ruspe che mucche sugli ameni versanti di Alpi e Prealpi. Ci siamo chiesti se servono davvero. Possiamo continuare così? No, è chiaro. Si può cambiare? Sì, certo. L’ecomobilità significa rinunciare all’auto per sopravvivere. Evviva. Ci si rivolge ai boschi anche per respirare, la terapia forestale si pratica da anni, ora è oggetto di attenzione e studi specifici, se ne parla per ripopolare aree montane depresse. Ben venga, che ci dia sollievo. Anche per Caterina Percoto camminare in montagna era un piacere che alleviava ogni fatica.
Assetati e accaldati, ci siamo rifugiati fra le braccia del Comitato Scientifico della Saf, che con il progetto “Le forme dell’acqua” ha spaziato dalla meteorologia alle leggende, dalle nuvole ai toponimi per declinare il prezioso elemento vitale. Il prossimo ciclo porrà giusta attenzione alla meravigliosa geodiversità della regione: le rocce, un libro aperto tutto da leggere.
Adattare l’immaginario: la nuova palestra di arrampicata indoor che sorgerà a Udine suscita riflessioni a partire dallo spazio pubblico intitolato dal Comune a Celso Gilberti proprio davanti alla sede dell’Alpina. Completano la rassegna i reportage in Dolomiti a piedi e sugli sci, il ricordo di Pierluigi Di Piazza, Giuseppe Francescato e Piero Pinton, la testimonianza fotografica di una salita sul Canin di 90 anni fa, l’analisi del fenomeno seniores in montagna. La cronaca sociale: ampio spazio al progetto Passi nella storia del Friuli Venezia Giulia realizzato con Agesci Fvg e all’escursionismo che festeggia i trent’anni della Commissione e i dieci della Scuola, alla voce delle sottosezioni e un’anteprima sulla preziosa donazione della biblioteca di Marino Tremonti. Infine, anche in questo numero ospitiamo la ricerca sul patrimonio audiovisivo delle Valli del Torre di cui la Saf è partner.
La copertina d’autore è firmata da Anna Pontel. Da tempo l’arte di Pontel ragiona intorno al tema montagna. Per la copertina di In Alto 102 ha realizzato un’opera di grande raffinatezza, delicata quanto emotivamente intensa. Ci è sembrata perfetta per fermarci a riflettere, per raccogliere i pensieri mentre continuano a cadere le bombe, mentre i ghiacciai si fondono inesorabilmente, l’inquinamento dilaga, gli eventi meteorologici estremi ci funestano. Un momento di pace, per quanto solo evocato. Pace e bellezza. Per noi, per la montagna. Ci speriamo. —
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