A Udine nasce l’archeologia pubblica: incontri, laboratori ed eventi teatrali
Il progetto di Uniud e Comune nell’ambito della mostra in Castello dedicata all’antica Assiria

Un gruppo di visitatori alla mostra dedicata all’antica Assiria in Castello a Udine
UDINE. La centralità dei pubblici è una esigenza sempre più avvertita dalla comunità museale ed ha trovato di recente una specifica conferma nella nuova definizione di Museo, approvata a Praga lo scorso 24 agosto 2022 nell’ambito dell’Assemblea Generale Straordinaria di Icom (International council of museums), durante la sua 26a Conferenza Generale.
La definizione è stata raggiunta a seguito di un lungo processo partecipativo che ha coinvolto 126 Comitati nel mondo e ha posto l’attenzione su alcune parole chiave che sono entrate con forza a far parte della dimensione museale: accessibilità, inclusività e sostenibilità.
L’enunciazione, nella sua seconda parte, ha spostato l’attenzione sulla comunicazione etica e professionale, esprimendo chiaramente la necessità di una partecipazione delle comunità a cui vanno offerte esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.
Se accessibilità, inclusività e sostenibilità sono già patrimonio consolidato dei Civici Musei di Udine (il Progetto Come-In!), un’occasione di cambiamento di governance e di democratizzazione delle istituzioni museali attraverso nuove forme di comunicazione possono ora essere sperimentati e tradotti in azioni concrete grazie all’alleanza tra i Musei Udinesi e l’Università di Udine.
A margine della mostra “Dal centro dell’impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università di Udine nell’antica Assiria”, aperta al pubblico in Castello a Udine sino al 30 aprile, è nato infatti un Progetto di Archeologia Pubblica, un processo di partecipazione attiva e inclusiva dei pubblici che mira alla costruzione della conoscenza, alla tutela e alla fruizione del patrimonio archeologico.
La mostra costituisce infatti un’occasione di contatto e conoscenza tra diversi pubblici e un vasto progetto di ricerca scientifica internazionale sostenuto da molti enti del territorio (Regione, Provincia di Udine, Fondazione Friuli, Livio Felluga) e ha lo scopo di restituire ai cittadini della regione, e più in generale dell’intero paese, i risultati delle campagne condotte negli ultimi 10 anni dagli archeologi udinesi nel moderno Iraq, l’antica Assiria.
Questa esposizione ha fornito anche l’opportunità per sperimentare nuovi approcci e metodi nel campo dell’Archeologia pubblica, che in questo caso rappresenta ancor più una sfida in quanto la ricerca archeologica che si vuole avvicinare al pubblico si svolge in aree remote e poco conosciute, distanti geograficamente e anche in una prospettiva socio-culturale.
Attraverso la progettazione dell’impianto espositivo, di eventi divulgativi interattivi e rivolti a un vasto pubblico di adulti, ma anche bambini e ragazzi, e la conseguente raccolta dati sull’impatto della mostra, il progetto si pone l’obiettivo di valutare l’esito dell’iniziativa e sviluppare nuove linee guida per l’applicazione di migliori prassi negli ambiti museale e dell’archeologia partecipativa.
Questo processo di partecipazione attiva e inclusiva inizierà con l’organizzazione di otto eventi di approfondimento e divulgazione scientifica gratuiti e aperti al pubblico, che si terranno da oggi alla Casa della Contadinanza sul Colle del Castello di Udine (si veda il programma a fianco).
Parallelamente, altre iniziative come laboratori didattici per le scuole (a cura dei Servizi Educativi dei Civici Musei di Udine), visite alla mostra guidate dagli archeologi che hanno partecipato in prima persona alle scoperte archeologiche presentate e visite teatralizzate (a cura dell’associazione A.C.CulturArti) amplieranno ulteriormente le possibilità di interazione tra gli archeologi e il grande pubblico. —
Daniele Morandi Bonacossi, Francesca Simi, Luigi Turri e Paola Visentini
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