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Libri

I colori di Aquileia tra passato e futuro: miti e leggende della città invisibile

La guida di Elena Commessati ai tesori archeologici friulani. Storia e letteratura, personaggi, ma anche escursioni lente

OSCAR D’AGOSTINO
2 minuti di lettura

Ci sono guide e guide. Quella che la giornalista Elena Commessatti ha realizzato per Aquileia non è un soltanto un libro alla scoperta dei tesori archeologici, ma un escursus culturale in una “città invisibile”.

«E allora – scrive l’autrice – bisogna volerla raccontare, perché chi ci cammina sopra usi gli occhi della fantasia e si fidi di te. Perché Aquileia vive, certo, ma vive ancora sottoterra e tanto c’è ancora da fare.

E allora bisogna saperla evocare, suggerendo i colori giusti, dentro una lunga storia che comincia ancora prima della sua fondazione del 181 a.C. , arriva fino a ora e continuerà anche dopo di noi».

Aquileia la guida, edita dalla libreria turistica editrice Odòs nell’ambito della collana Incentro, e realizzata con il sostegno di Fondazione Aquileia e PromoTurismoFvg, propone un viaggio ricco di aneddoti, leggende e fascinazioni, alla ricerca del genius loci.

Un’alternanza di racconti tra letteratura, musica, teatro, cinema che fanno del libro uno strumento di servizio con un’originale visione d’autore.

Un viaggio non solo geografico e storico, ma anche letterario. Quattro le sezioni principali (Ritratto di città, Visioni d’autore, Passeggiate lente, Il meglio di) in cui fanno irruzione le Top 5 in stile Nick Hornby di High Fidelity, cioè i Luoghi del cuore di artisti, giornalisti, scrittori che hanno vissuto la città o la vivono, per nascita o per adozione.

A offrire la propria classifica dei luoghi del cuore di Aquileia personaggi come l’illustratore Francesco Tullio Altan, inventore della Pimpa e la moglie Mara Chaves; Sonia Bergamasco e Cesare Bocci gli attori protagonisti del film La scelta di Maria dedicato al milite ignoto; Luigi (Gigi) Delneri storico calciatore e allenatore; Emilio Rigatti, insegnante e scrittore; Sara Zamparo, Anna Sairu, Raffaella Grasselli, Antonella Comelli e Francesca Benvegnù, guide turistiche poliglotte profonde conoscitrici di Aquileia.

Il tutto in un volumetto di agile lettura, in formato tascabile, veste grafica accattivante, 16 pagine di fotografie (alcune le presentiamo in questa pagina), con allegata mappa e in cui sono riportati, come si fa in ogni guida che offra informazioni utili per i turisti, alberghi e ristoranti, ma anche caffè, bar e alberghi in cui fermarsi (segnalati con un puntino colorato: ogni passeggiata lenta riporta un’indicazionesulla parte della piantina da consultare).

«Abbiamo voluto – sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia – offrire al visitatore e ai cittadini di Aquileia un nuovo racconto della città, uno sguardo accurato e inedito sul suo patrimonio storico e artistico ma anche sulle eccellenze enogastronomiche e sulla bellezza del paesaggio.

È stato un lavoro di squadra che ha coinvolto per molti mesi la Fondazione Aquileia e PromoTurismoFvg, con la collaborazione del Comune di Aquileia, del Museo archeologico nazionale, della Basilica di Aquileia e di molti aquileiesi che hanno accolto e accompagnato la scrittrice alla scoperta del territorio».

«Aquileia negli ultimi anni è cambiata – dichiara il sindaco di Aquileia Emanuele Zorino – . La sua grande eredità culturale è sempre più valorizzata e molteplici sono le novità per chi si accinge a scoprirla.

Aquileia, luogo dell’anima, andava raccontata quindi con parole nuove ma sopratutto emozionali nell’ottica di riuscire a rendere il compendio del nostro patrimonio unitamente alle tante esperienze che si possono vivere sul nostro territorio.

Per questo di concerto con tutti gli enti abbiamo deciso di promuovere la realizzazione di questa guida che è il contenitore della bellezza, della natura, e dei saperi e dei sapori che ad Aquileia un visitatore può scoprire».

Alla riscoperta di Aquileia, dunque.

«Perché Aquileia è un mito, e vive in più periodi risorgendo dalle sue rovine come una fenice in una girandola di palingenesi, ma mito rimane, e allora bisogna saperlo spiegare al lettore, senza inganni – scrive Elena Commessatti –. Aquileia è anche il suo futuro ancora da costruire, con i progetti di visualizzazione archeologica e fruizione delle nuove scoperte, grazie al lavoro della Fondazione, erede e sorella dell’Associazione Nazionale per Aquileia, e di quell’aquileiese, il professore Giovanni Tita Brusin, che ha fondato con le sue azioni l’idea concreta di poter vivere la città dentro gli scavi.

Aquileia è una città al momento orizzontale, che ha buona memoria della sua solennità attraverso i reperti, scientificamente visibili nel nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale».

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