Dedica chiude con 6 mila presenze, De Kerangal: «Giorni straordinari»
Gli organizzatori sono soddisfatti: «Siamo tornati ai livelli pre-pandemia». La scrittrice: «La letteratura serve anche per creare comunità e condivisione»

Si è chiuso sabato sera con il concerto del pianista e compositore francese Cascadeur la 29. edizione del festival Dedica, dopo un’intensa settimana con 12 eventi che hanno declinato in tutte le forme artistiche l’opera della scrittrice francese Maylis de Kerangal, una delle più importanti autrici contemporanee.
Ed è un bilancio di successo quello con cui va in archivio il festival, che nel 2024 approderà alla 30esima edizione, già annunciata per il periodo che andrà dal 16 al 23 marzo. Il pubblico ha partecipato numeroso a tutti gli appuntamenti, già durante il percorso delle anteprime che ha portato Dedica in undici Comuni del Friuli Venezia Giulia, e a partire dall’inaugurazione, una settimana fa, con il colpo d’occhio del teatro Verdi gremito anche nelle gallerie, con quasi tutti gli eventi in calendario sold-out.
Ma altrettanto successo hanno riscosso gli incontri che hanno portato Dedica e la scrittrice nelle università, con le aule sempre affollate, sia a Udine, che a Cà Foscari di Venezia e nell’ateneo Alpen Adria di Klagenfurt, così come i tanti eventi legati ai progetti che la rassegna riserva al mondo della scuola, da sempre interlocutore privilegiato,
Sono stati infatti 2 mila, quest’anno, gli studenti di ogni età di Pordenone e provincia che hanno preso parte in vari modi al percorso Dedica scuola, avviato già all’inizio dell’anno scolastico.
E seppure – come da sempre afferma il suo curatore Claudio Cattaruzza e con lui il presidente dell’associazione culturale Thesis Antonino Frusteri – non sono i numeri a determinare il successo del festival, legato invece alla qualità e all’originalità di una proposta che come affermano gli stessi scrittori, gli editori e i vari ospiti non ha eguali in Europa, l’edizione di quest’anno ha registrato un afflusso anche superiore alle edizioni pre-pandemia: sono infatti 6 mila le presenze totali, mentre un altro dato significativo è quello riferito agli oltre 200 mila accessi sui social ai contenuti di Dedica.
Particolare soddisfazione è data poi, oltre alle collaborazioni con le diverse istituzioni, associazioni e sostenitori, da quello che si potrebbe definire il “bilancio sociale” del festival, che quest’anno, anche per i temi trattati dall’autrice nei suoi libri, ha dato spazio durante gli eventi a realtà come In prima persona. Uomini contro la violenza sulle donne, Carta di Pordenone, l’Aido e il Centro trapianti del Friuli Venezia Giulia, la cooperativa Nuovi vicini, in un crescendo di intrecci.
Tantissime, infine, le manifestazioni di stima e di ringraziamento che stanno arrivando in questi giorni negli uffici di Dedica, rispetto al quale Maylis de Kerangal che si è “sottoposta” sempre con estrema disponibilità ed empatia ad un vero e proprio tour de force, ha dichiarato: «È stata un settimana intensa e ricca, abbiamo passato giorni molto emozionanti, e toccanti per me, perché ho visto tanta attenzione al mio lavoro, con incontri che ci hanno permesso di vivere momenti intensi di condivisione attorno ai libri.
E alla letteratura, che serve anche per creare comunità, collettività, condivisione: Dedica verifica ogni volta l’ipotesi che questa comunità sia possibile, è questa è la sua unicità, e per questo penso che Dedica sia qualcosa di straordinario come festival. Ero stata avvisata che sarebbe stato bellissimo e così e andata. Sono davvero felice».
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