Paesaggi reali e terre di nessuno: ecco le mappe di identità di Zoppolato
La nuova mostra del Craf a San Vito al Tagliamento. «È più importante ciò che lascio fuori piuttosto che quello che metto dentro»
Alvise Rampini
Qual è il confine tra un paesaggio reale, coerente, misurabile e la “terra di nessuno” dove esiste solo la memoria individuale? È un viaggio onirico quello proposto dal fotografo Lorenzo Zoppolato in cui ciascuno può sublimare una propria personale declinazione dello spazio e del tempo.
Mappe di identità, questo il titolo della mostra che sarà inaugurata oggi, venerdì 19 maggio, alle 18. 30 nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento organizzata dal Craf, Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia in collaborazione con la Regione e il Comune ospitante, con il sostegno della Fondazione Friuli e il contributo della Friulovest Banca. La mostra gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Udine.
Le quarantacinque fotografie che Lorenzo Zoppolato ha realizzato per questo progetto, sono frutto di un lungo reportage che attraversa e riscopre in una forma inedita il paesaggio friulano, restituendo un’immagine che non corrisponde a quella patinata e ammiccante del depliant turistico quanto piuttosto ad una ricerca di luoghi in cui riconoscersi grazie ad assonanze del tutto personali.
Nel percorso esplorativo di Zoppolato in terra friulana non ritroviamo i luoghi simbolo della cultura ufficiale, architetture naturali o antropizzate che comunemente costituiscono il racconto di questo territorio, ma scorci severi e rarefatti, porzioni di spazio dove l’autore torna a confrontarsi emotivamente.
Per agevolare questo processo di immedesimazione emotiva, Zoppolato sceglie di enfatizzare e valorizzare due degli strumenti di codificazione più potenti della fotografia: l’inquadratura, declinata in uno spettacolare formato grandangolare rigorosamente Hasselblad, spesso volutamente incurante della rigorosa ortogonalità raccomandata dai manuali di fotografia, e un bianco e nero dalla gamma intensa e piena, capace di stemperare l’aderenza troppo analogica della realtà. “Che cosa potrà immaginare fuori dai bordi colui che guarderà la mia fotografia? Per me è quasi più importante ciò che lascio fuori piuttosto che quello che metto dentro – afferma Zoppolato –. C’è del magico nel reale senza dover usare alcun artificio tecnico”
Nonostante la giovane l’età, Lorenzo Zoppolato ha già alle spalle un bagaglio di esperienze professionali di tutto rispetto e un buon numero di progetti editi e una costante fortuna critica.
Già “adottato” da un maestro assoluto come Ferdinando Scianna, ha ben chiaro che il fondamento dell’immagine risiede nella cultura sedimentata dentro ognuno di noi, un percorso sempre soggettivo, che rivela emozioni altrimenti non percettibili.
«Con questo progetto ho cercato di creare la mia personale mappa visuale dei paesaggi nei quali sono cresciuto – spiega Lorenzo Zoppolato –. In queste terre faccio più di semplici fotografie: costruisco una mappa d’identità per orientarmi e riconoscermi, ritrovando il bello laddove non siamo più abituati a cercarlo».
Mappe di identità è supportata da un catalogo con saggi di Walter Criscuoli e rientra nella 37esima edizione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia. Quattro le mostre fotografiche in programma che accompagneranno da maggio 2023 a gennaio 2024 altrettanti nomi emergenti o già affermati del mondo della fotografia nazionale e internazionale, collegate fra loro da un filo conduttore che in questa edizione risiede nel claim #essenziale.
L’esposizione chiuderà i battenti il 3 settembre. Orari di apertura sabato e domenica dalla 10. 30 alle 12. 30 e dalle 16 alle 20, ingresso libero
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