Alle radici delle antiche feste, l’eredità della civiltà contadina
Dai Krampus alle Cidulis in mostra al Museo etnografico di Malborghetto. Nel progetto del Festival Maravee illustrazioni, cortometraggi e narrazioni
Fabiana Dallavalle
Un viaggio attraverso le storie di sette antiche Feste — dai Krampus di Malborghetto ai Carnevali di Sauris e di Resia, dalle Cidulis di Forni Avoltri alle Erbe di Forni di Sopra, dal Pastore di Lauco al Formaggio di Enemonzo — quasi tutte ancora praticate tra originarietà e innovazione, che da dicembre a settembre sottolineano l’atteso valore della Rinascita con la bella stagione, la prosperità del raccolto, i buoni auspici per il futuro e la purificazione dagli spiriti maligni.
Inaugura domenica 4 giugno, alle 11.30, al Museo Etnografico di Palazzo Veneziano a Malborghetto (Ud), il quarto progetto della sezione etnografica del Festival Maravee, ideato e diretto da Sabrina Zannier e prodotto dall’Associazione culturale Maravee – con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione, il Partenariato e la collaborazione del Museo Gortani di Tolmezzo, Comuni di Forni Avoltri, Sauris e Lauco, Associazione La Casina di Vico, Associazione Segni del tempo, Accademia Nico Pepe, Comunità di montagna Canal del Ferro e Val Canale, quella della Carnia, Gruppo folkloristico Val Resia ed Ente Friuli nel mondo.
«Il nuovo progetto rivolto all’etnografia che è una sezione del “contenitore” Maravee, – anticipa Sabrina Zannier – è stato preceduto da tre edizioni che animavano in chiave contemporanea le stanze abitative ricostruite nei musei: la cucina, la camera nuziale e, lo scorso anno, i mestieri di famiglia, in una rilettura dell’antica vita contadina tra la casa e i campi, fruibile nelle “Stanze parlanti” dei musei coinvolti.
Ci spingiamo ora a raccontare gli aspetti più socializzanti delle festività calendariali dell’Alto Friuli».
Un’edizione che pur affondando nuovamente nel passato, utilizza sguardi, scritture, illustrazioni contemporanei.
«A Malborghetto il pubblico vedrà il “dietro le quinte”, che unisce ricerca storica, arte e tecnologia per stimolare la conoscenza partecipata del patrimonio etnografico Fvg.
Sarà possibile vedere esposte anche su carta e in cornice le illustrazioni d’autore commissionate per il progetto, di riscoprire materiali museali estrapolati dalle sale tematiche e allestiti come “testimonial” di un viaggio che il cortometraggio in mostra pone sul sottile confine della storia e della visionarietà contemporanea».
A fare da narratori, giovani attori scelti anche per rilanciare i valori legati alle antiche ritualità. Lorenzo Angelin, Adriana Bardi e Pietro Macdonald con la tecnica del “Green screen” impiegata per riprese e montaggi da Stefano Marzona, Giulia Pittini e Cabiria Lizzi, si ritrovano immersi nelle illustrazioni d’autore di Pietro Nicolaucich, Lisa Pagnutti, Glenda Sburelin, Agnese Tomadini.
«Con un approccio autoriale alla lettura del territorio sono nate le sette sceneggiature soggettive ed esperienziali, commissionate per il progetto.
Tese tra passato e presente, e suddivise in Emozioni, restituite nelle interpretazioni degli attori coinvolti, le sceneggiature sono confluite in altrettanti Storytelling audio e video, raccolti e intrecciati nel Cortometraggio realizzato e esposto, fruibili permanentemente su www.maraveeprojects.com, sul canale Youtube dell’Associazione culturale Maravee e dai QR Code nei Musei coinvolti».
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