
E' un successo sui cui allori Copenaghen non vuole dormire, anzi: progetta di continuo nuove iniziative per incoraggiare sempre più pendolari a usare la bicicletta e non l'auto privata per il percorso casa-lavoro. Attualmente scelgono le due ruote a pedali 41 pendolari su cento, l'obiettivo è di raggiungere entro il 2025 un numero del 50 per cento e oltre dei 'commuters' che lasciano l'auto in garage o davanti casa e vanno a lavorare in bici.
Copenaghen, il traffico su due ruote: ingorgo sulla pista ciclabile

Negli ultimi vent'anni, in altre parole, il traffico di bici è aumentato del 68 per cento. ''Il fattore decisivo è stata una politica con priorità chiare, seguira dall'allora sindaco Ritt Bjerregaard, un fanatico della bici'', afferma al Guardian online Klaus Bondam, responsabile di ambiente e tecnica nella municipalità dal 2006 al 2009 e ora è presidente della federazione dei ciclisti danesi. ''Inoltre, - aggiunge, - chiunque governi c'è da noi un nuovo modo di guardare allo sviluppo urbano secondo criteri di sostenibilità''.
Copenaghen, paradiso dei ciclisti
Nel 2015 il traffico su due ruote ha superato quello delle auto private. A vantare il primato è Copenaghen, città all’avanguardia in quanto a cultura ciclabile. Per migliorare sempre la sostenibilità c'è persino il copenhagenize, che registra l'indice di vivibilità urbana in base alla qualità dell'ambiente e delle infrastrutture per i ciclisti. Nelle immagini il Cykelslangen, ponte a due corsie che permette ai ciclisti di attraversare senza rallentamenti l'area pedonale a ridosso del porto
C'è un solo rischio, per così dire: che la rapidissima costruzione (affidata per gara d'appalto a ditte italiane) di un'ampia rete di metropolitana, che dovrà essere completata entro il 2019 (e si sa qui con i tempi non si scherza riduca un po'il numero di utenti della bici a vantaggio dei passeggeri della metro. Per quanto sui treni S (metro regionali come la Rer a Parigi o la S-Bahn in Germania) e sulla metro senza pilota che collega la città all'enorme aeroporto di Kastrup, hub del grande nord, è possibile salire con la bicicletta per poi proseguire a due ruote dopo la stazione d'arrivo. In ogni caso, la metro di Copenaghen, come le Tunnelbana (metro appunto) di Stoccolma e Oslo e come tutti gli autobus delle capitali svedese e norvegese, camminano solo con elettricità prodotta da fonti rinnovabili o per i bus da biocarburanti o propulsioni ibride.
A Copenaghen in un solo anno comunque il traffico di bici è cresciuto del 15%, quello di auto calato dell'1%. Mentre gli abitanti della cinta interna della capitale aumentavano da 600mila a 715mila.
''Sempre più gente si accorge che con la bici alla fine è più veloce, anche i molti che amano possedere auto spesso belle e grandi (e molte ibride) le usano più per viaggi o verie'', nota Morten Kabell. A completare il quadro, le autorità consultano di continuo i cittadini chiedendo il loro parere su quali investimenti e iniziative siano prioritarie per rendere più facile sicuro e attraente l'uso della bici. A questionari come quello recente che ha chiesto ai cittadini di identificare quali quartieri o zone dispongano di troppo poche 'bike-lanes' o piste ciclabili, hanno risposto oltre 10mila cittadini in 12 giorni. Nel modo più moderno: indicando le zone mal servite su una mappa messa online dal comune. I dati serviranno a elaborare il piano di priorità per le bici che guiderà la relativa politica dal 2017 al 2025, e a calcolarne i necessari bilanci.