"Una consapevolezza venuta da lontano". La cantante racconta la sua visione per un mondo migliore. E spiega come dagli anni '80 ad oggi sia sempre più urgente aprire gli occhi per difendere l'ambiente, anche per chi vive sul palco
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Da sempre sono attentissima alla sostenibilità e alla natura che ci circonda. La mia è una "consapevolezza verde" e credo che, all’alba del secondo decennio 2000, l’essere consapevoli sia un dovere per tutti noi. Ricordo ancora quando mi fecero notare con stupore che fu una buona idea quella di utilizzare auto elettriche per tutti gli spostamenti dei miei tour ma non solo, ancora molta stampa sottolineò il mio messaggio ecologista per il tour intitolato “Diari Aperti”. Sullo schermo dietro di me a un certo punto appariva un proverbio indiano: "quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro". Una frase che dice tutto ma ho voluto fare di più. Ho mostrato una foto di Greta Thunberg insieme alle immagini delle manifestazioni studentesche che hanno seguito la sua protesta. Io ho iniziato a seguirla quando su Instagram aveva 30 mila followers e ora stiamo parlando di Fridays For Future come di un movimento globale e lei solo su quel social network ha più di 10 milioni di followers.
Greta ha scosso le coscienze dei ragazzi li ha fatti sentire meno soli, meno disperati rispetto al futuro e la sua frase: "non sei mai troppo piccolo per fare la differenza", deve essere un motto per le nuove generazioni. Tornando al mio impegno green per il tour nei palasport del novembre scorso ho deciso di adottare 2.000 alberi per sensibilizzare il pubblico in collaborazione con la piattaforma online Treedom tutti gli alberi adottati sono stati piantati direttamente da contadini delle zone toccate dal mio viaggio musicale contribuendo a produrre benefici ambientali, sociali, economici e sempre attraverso Treedom, posso seguire la crescita del mio piccolo boschetto anche a distanza. Tra l’altro è un impegno che non nasce ieri.
E’ da tempo che mi stanno a cuore le piante e la loro vita. Insieme a ”Ivy” era uscito un docu-film, diretto dal regista islandese Danni Karlsson (Sigur Ros), dove la natura era il centro di tutto. Il legno, le foglie, le piante, gli scenari maestosi delle montagne del Trentino facevano da sfondo alla mia voce mentre raccontavo il mio modo di vivere la musica o mi esibivo in spettacoli registrati ad Arte Sella nel Teatro Naturale, seduta al pianoforte insieme ad un coro di voci bianche a due passi dalla Cattedrale Vegetale, nei boschi circostanti, lungo il percorso Artenatura e all'interno di Malga Costa.
Scrivendo queste righe penso all’Italia e al nostro bellissimo territorio e a volte mi interrogo sulla sensibilità dei miei connazionali. Penso che se c’è una 'insensibilità verde' da parte di qualcuno, come mi fanno notare in tanti, il problema è legato agli anni ’80 quando c’era una sorta di sensazione che tutto durasse per sempre. Il consumismo e il "compro oggi e butto domani" era al suo massimo. Mia madre e mia nonna erano più attente mentre proprio quando noi eravamo ragazzi e appunto esplose il consumismo si faceva meno attenzione. Si era persa l’idea del "non sprecare". Ora per inculcare nei bambini e negli adolescenti non basta l’educazione della famiglia. Reinseriamo a scuola l’educazione ambientale. Le famiglie devono poter essere aiutate nell’insegnare ai propri figli cosa significhi stare attenti. Per casa mia ho voluto una piscina il cui design 'bio' è stato premiato in tutto mondo proprio per l’attenzione alla sostenibilità. All’interno della struttura ci sono dei micro quarzi brasiliani che mi permettono di mantenere l’acqua a 4°C in più di una piscina normale, in più funziona con una piccolissima quantità di cloro. Ancora, ho smesso di comprare bottiglie di plastica e per la spesa compro da un’azienda che mi permette di acquistare a km 0. Non solo è un comportamento ecologico ma anche economico ed è dai nostri comportamenti che deve partire il messaggio green. Un messaggio che convinca i nostri simili di quanto il pianeta su cui viviamo meriti rispetto.