L'amore per la natura, cibo a km zero, via il packaging non riciclabile e mezzi ibridi per spostarsi in città. Ma la cantante ammette: "Non è sempre facile, sono onesta"
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Levante è senza dubbio una delle più interessanti cantautrici italiane e la sua capacità di mischiare testi intelligenti, vivi con arrangiamenti capaci di coinvolgere il pubblico come poche. Tra l’altro il suo ultimo singolo "Vertigine" è tra i brani più suonati dalle radio italiane e fa parte della colonna sonora (è nei titoli di coda e nel teaser) della stagione finale di ''Baby'', la serie originale italiana Netflix distribuita in ben 190 Paesi nel mondo. Claudia Lagona, (il vero nome dell’artista) ha una forte pulsione nei confronti della natura e l’abbiamo incontrata per conoscere meglio questo lato del suo essere e il suo pensiero sui comportamenti dell’uomo nei confronti dell’ecosistema.
"Il mio rapporto con la natura è stato discontinuo. Cresciuta in un paesino siciliano immerso tra aranceti e limoneti, con il vulcano non distante da casa a decidere quando un giorno dovesse essere fuligginoso o meno, fino a prima di arrivare a Torino non pensavo ci potesse essere più grigio che verde nel panorama attorno a me. Nella città Sabauda, tolto il polmone della città (il Parco del Valentino, di una bellezza unica), ho perduto un po 'il contatto con la natura e forse anche la necessità di esserne circondata. Crescendo ne ho rivalutato il potere benefico, sia psichico che estetico".
E l'ecosostenibilità?
"Nel mio piccolo, in mezzo a un mondo pieno di contraddizioni, tento di muovermi inquinando il meno possibile. Cerco di fare la spesa in maniera intelligente scegliendo cibi prodotti localmente ed evitando i packaging esagerati e non riciclabili, prediligo mezzi ibridi per le lunghe percorrenze o la bicicletta in città. Non è sempre facile, sono onesta. La grande distribuzione continua a non ridurre l’uso della plastica o di sostanze inquinanti per l’ambiente. Anche nella gestione dei singoli comuni (specie le grandi città) è importante dare segnali di grande attenzione. Una città come Torino non può più permettersi di avere i cassonetti dell’indifferenziata in mezzo alla strada. Non bisogna dare la possibilità alle persone di poter evitare la differenziata e, soprattutto, bisogna creare le condizioni per poterla fare al meglio. Questo non è più il tempo per l’indifferenza. Inoltre, considerato il mio amore smodato per la moda, compro capi usati da sempre ed evito gli acquisti smodati".
E' o è mai stata coinvolta in qualche iniziativa che ha avuto a che fare con l'ecosistema, la fauna animale, il verde, il mare?
"Sì, diverse. Ricordo la campagna 'vote4climate' per le elezioni europee".
Alcuni suoi colleghi e colleghe si spendono parecchio per la causa ambientale sino al punto da stravolgere l'organizzazione stessa dei loro viaggi dal vivo in funzione del minor dispendio di energie possibile o usando l'elettrico per muoversi e spostare le attrezzature. Cosa ne pensa e lo ha mai fatto?
"No, non l’ho mai fatto fino ad ora… è pur vero che in tour non ho mai viaggiato da sola (evitando l’ennesimo mezzo che trasporta soltanto due/tre persone) ma sempre con la mia band, accorpando così musicisti e tecnici in due soli furgoni".
Il fenomeno Greta Thunberg è stato solo la punta di un iceberg che vede, soprattutto nelle giovani generazioni, una sensibilità e un'attenzione ai problemi dell'ambiente che non ci si aspetterebbe. I teen-agers sono capaci di stupirci con comportamenti eco-intelligenti. Cosa ne pensa?
"E' un grande sollievo per me sapere che i giovanissimi hanno una spiccata sensibilità rispetto a temi e problemi che prima d’oggi sembravano superflui. Greta Thunberg è la voce di moltissimi ragazzi attenti a un futuro che è loro e che va salvaguardato, lo hanno capito molto bene. Ci è stato consegnato un mondo di plastica, che da un lato prende fuoco e dall’altro si scioglie. I disastri ecologici degli ultimi tempi lo gridano chiaramente e mi pare che interessi più ai giovanissimi che non ai baby boomer. Si dice che abbiamo sette anni per proteggerci dall’apocalisse climatica… io temo invece che la stiamo vivendo da un bel pezzo e in maniera irreversibile. Abbiamo solo un potere davanti a tutto questo: decidere di cambiare e soprattutto, decidere che ogni singola attività, ogni singola mossa dell’uomo, giri attorno a questo problema che riguarda tutti i Paesi, gli Stati, i continenti, senza distinzione di classi sociali, colore della pelle, religione e via dicendo".
Tra tutti i problemi che ha la Terra su cui poggiamo i piedi e, disgraziatamente trattiamo malissimo, quali sono secondo lei quelli più impellenti, le problematiche da risolvere con urgenza?
"L’antropocentrismo di cui siamo affetti va ridimensionato. Questo mondo non è solo nostro e non possiamo abitarlo come se ogni spazio ci appartenesse. La gigantesca crescita demografica ci porterà ad essere esageratamente numerosi rispetto alle risorse del Pianeta, con un conseguente aumento di scarti e rifiuti. Ciò di cui dobbiamo fare a meno sono le sostanze inquinanti che, senza grande preoccupazione da parte dei più, rilasciamo giornalmente nell’ambiente".
Quale consiglio si sente di dare ai suoi fan, a chi leggerà questa intervista e deve avere a cuore il destino del nostro Pianeta che consegneremo alle generazioni future?
"Abitate questo mondo, e tutto ciò che lo anima, come se fosse la cosa più preziosa che vi sia stata data in dono. Perché lo è".