Hanno fatto irruzione in casa, legato la moglie e iniziato a torturare i figli. Poi, al culmine della violenza si sono accaniti su di lui e lo hanno freddato con quattro colpi di pistola. Una esecuzione. In piena notte. Loro incappucciati, le armi spianate, le frasi minacciose, in un crescendo di tensione, terrore, fino alla sentenza senza scampo. A morire sotto i colpi dei sicari Félix Vásquez, 60 anni, leader indigeno della tribù di Lenca, noto attivista contadino e ambientale. Accade in Honduras, a Santiago de Pringla, nel centro del paese a due passi dalla Riserva biologica Montesillos, un Eden naturale che Féliz difendeva da anni tutelando le terre della sua tribú. Poco tempo fa aveva annunciato la sua candidatura per il partito di sinistra Libre e di correre alle elezioni che si terranno il prossimo anno. Il movente di questo ennesimo omicidio è legato alle sue attività che davano fastidio e gli avevano procurato un sacco di minacce.
"Ogni giorno con le pistole puntate contro per difendere l'Amazzonia: è la nostra vita"
Ma l’omicidio di Félix Váldez ricorda da vicino quello di Berta Cáceres, assassinata il 3 marzo del 2016 nella sua casa di La Esperanza da due killer entrati in casa nel pieno della notte. Anche Berta era una leader indigena e attivista ambientale. Pluripremiata con diversi riconoscimenti internazionali, aveva fondato il Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene in Honduras. La sua morte aveva sollevato proteste e iniziative a livello mondiale, ma ci sono voluti tre anni di indagini, sempre deviate e interrotte, prima di arrivare a un processo e alla condanna di sette persone a quasi 50 complessivi di carcere. A ucciderla erano stati due professionisti ingaggiati da un dirigente della joint venture tra la honduregna Desa e la cinese Sinohydro che stava progettando la costruzione di una diga sul Rio Gualcarque, considerato sacro dalla tribú Lenca, la stessa a cui apparteneva l’attivista assassinato. A parere degli amici e compagni di Berta i mandanti sono ancora liberi.
Secondo un rapporto di Global Witness, ricorda la Bbc, l’Honduras vanta il più alto numero di attivisti uccisi al mondo, in rapporto alla popolazione. Nel 2019 ne erano stati assassinati 14, rispetto ai 4 del 2018.