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AVANZI IN FAMIGLIA

Zuppa della vedova, consolazione d'inverno

Zuppa della vedova, consolazione d'inverno
Verdure dell'orto e una sorpresa golosa prima di servirla. Non si tratta solo di mangiare, ma di resistere alla stagione fredda
1 minuti di lettura

INGREDIENTI
2 cipolle tagliate in pezzi piccoli
Alcuni gambi di sedano fatti a pezzi
2 patate sbucciate e tagliate
cime di cavolfiore
foglie interne e chiare di un cespo di scarola
foglie di spinaci lavate e tagliate
brodo vegetale
olio extravergine di oliva
un uovo e circa 50 gr di ricotta a persona
 

Alla fine il grande freddo è arrivato. E di conseguenza la (ri)scoperta della zuppa calda. Preparare una zuppa è un gesto molto simbolico che spesso, anche inconsapevolmente, va oltre il semplice cucinare. Sotto il suo nome archiviamo tutto quel cibo caldo, consolatorio, assistenziale che inizia con la zuppa di latte – prevalentemente destinata alla colazione del mattino -  e che, passando per tutte le preparazioni a base di ortaggi, legumi, cereali e brodo, arriva fino al dolce (si pensi alla zuppa inglese, un sogno per i golosi di cui parleremo presto). Non si tratta solo di mangiare, ma di resistere alla stagione fredda, quella dell’attesa e del letargo, per arrivare alla rinascita che porta con sé la primavera.

La zuppa per sua natura si presta a mettere insieme le verdure dell’orto invernale, certamente resistenti ma poco invitanti: per renderla consolatoria bisogna usare qualcosa in più. Nasce per questa ragione la zuppa della vedova (soppa tal-armla), piatto tradizionale di Malta che si trova con numerose varianti in tutto il bacino del Mediterraneo. In società diffusamente povere le vedove erano considerate le più bisognose di aiuto e assistenza: questa pietanza era offerta in dono alle “vedove del mare” per rincuorarle in seguito alla perdita del marito. Per tradizione le verdure usate sono bianche o verdi, ma si trovano versioni con l’aggiunta di pomodoro, con funghi e aromatizzate con curcuma o zenzero (segni dell’origine araba della pietanza).

Preparare la zuppa della vedova è molto semplice, le quantità dipendono dal numero dei commensali. Dopo aver mondato tutte le verdure si fanno soffriggere in olio il sedano e la cipolla, poi si aggiungono le cime di cavolfiore e le patate; infine le verdure in foglia. Si copre a filo con il brodo vegetale, già salato, e si lascia sobbollire fino a cottura. Se si asciuga troppo si può unire ancora poco brodo facendo attenzione perché alla fine la zuppa deve risultare piuttosto densa. L’ingrediente goloso e quindi consolatorio si aggiunge quando le verdure sono cotte: con un cucchiaio si creano dei piccoli buchi (tanti quanti sono i commensali) dentro i quali si sgusciano le uova: mettendo un coperchio e spegnendo la fiamma in 4-5 minuti risulteranno cotte “in camicia”. Per servire disporre in ciascun piatto un uovo e un pezzo di ricotta, quindi versare la zuppa.


Avanzi da chef / Avanzi in famiglia