C'è un'attenzione nuova verso il consumatore che passa per l'etichetta consapevole. Campeggia sulle bottiglie di passata di pomodoro di Fruttagel che si troveranno da metà febbraio sugli scaffali di Carrefour Italia, Iper, Express e Market, nata per rispondere alla domanda “Chi è il padrone?! La marca del consumatore”.

In realtà, si tratta di un movimento che ha visto la luce in Francia nel 2016 e oggi presente in dieci Paesi e tre continenti. Obiettivo: restituire centralità ai consumatori, portandoli a riacquistare un ruolo attivo all’interno della filiera agroalimentare, come sottolinea il fondatore Enzo Di Rosa: “Da un lato c’è la volontà di promuovere il settore agroalimentare locale, assicurando ad agricoltori e allevatori un prezzo d’acquisto equo; dall’altro il desiderio dei consumatori di emanciparsi dai modelli di business imposti e di partecipare ai cambiamenti della società – passando dall’essere semplici consumatori ad attori del cambiamento – per permettere a tutti di rendere le azioni di acquisto coerenti con le proprie convinzioni e garantire che rispettino le caratteristiche sociali, etiche e ambientali, sia in termini di qualità e sicurezza del cibo sia del costo più corretto da attribuire a ciò che mettono nel carrello”.
Ma torniamo al sugo. La passata in questione è prodotta da Fruttagel con pomodori coltivati nelle province di Ravenna e Ferrara, nelle località di Ghiaia (RA) e Argenta (FE). Prima ancora di finire in bottiglia, questa passata è il frutto di un sondaggio che ha portato alla definizione delle caratteristiche del prodotto e del prezzo, ricavato sommando il corrispondente costo di ogni scelta effettuata. Sono 2.137 i consum’Attori che hanno contribuito a dar vita al prodotto esprimendo le proprie preferenze.
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Cosa vogliono i consumatori. Tra le risposte fornite, cruciale l’origine italiana del pomodoro, indicata dal 93,2% dei consumatori. L’81,8% ha deciso di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e una remunerazione equa ai produttori per vivere serenamente e investire nella propria attività. Rispetto alla scelta del metodo di coltivazione del pomodoro, il 64,8% dei consumatori ha scelto l’agricoltura sostenibile, che evita lo sfruttamento delle risorse naturali. In relazione ai metodi di trasformazione, il 71% ha deciso una passata di pomodoro Premium da pomodoro fresco, più dolce, meno acida e più densa rispetto allo standard, confezionata in vetro (65%), senza sale (70,5%) né aromi (85%), per preservare tutto il gusto autentico del pomodoro di qualità.
Il risultato di questo processo consapevole è la Passata di pomodoro dei Consumatori, disponibile in confezione da 500 grammi, con etichetta realizzata in carta riciclabile certificata FSC (Forest Stewardship Council). Il prezzo finale? 1,27 euro, così suddivisi: 0,8307 ripartiti tra industria di trasformazione, logistica e distribuzione; 0,13 centesimi al produttore, pari a 130 euro a tonnellata, +30% rispetto al prezzo medio di mercato; 0,19 centesimi a copertura del costo della confezione (vaso di vetro, etichetta e cartone); 0,0635 euro all’Associazione “Chi è il padrone?! La marca del consumatore”; 0,0508 centesimi di Iva. I consumatori hanno anche scelto di destinare 0,005 centesimi per confezione a persone e famiglie in condizioni di fragilità economica.

L'etichetta consapevole non parla solo del prodotto ma anche del suo uso. Per non sprecare. La Passata di pomodoro dei Consumatori aderisce al “Patto contro lo Spreco Alimentare” promosso dall’app Too Good To Go, un'alleanza virtuosa tra aziende, supermercati e consumatori promossa dall’app Too Good To Go, con l’obiettivo di abbattere gli sprechi alimentari nei prossimi tre anni con azioni e iniziative concrete.