I microbi sono organismi che popolano il nostro pianeta dall'inizio dei tempi, circa 4 miliardi di anni fa. Possono esistere in una forma unicellulare o in una colonia di cellule e sono suddivisi in sei tipi principali: batteri, archaea, funghi, protozoi, alghe e virus. L'esistenza di tali organismi fu sospettata - incredibilmente - già nell'antichità, circa 2500 anni fa in India. Tuttavia, l'osservazione scientifica e la conferma della loro esistenza iniziarono con l'invenzione del microscopio, intorno il 1670. Nel 1850, Louis Pasteur, il padre degli antibiotici, scoprì che i microrganismi causavano il deterioramento del cibo e circa trent'anni più tardi Robert Koch scoprì che i microrganismi causavano malattie quali la tubercolosi, il colera e la difterite.
Nonostante siano invisibili ai nostri occhi, i microbi sono tra le più importanti sentinelle climatiche del nostro pianeta attraverso il loro impatto sui gas serra, di cui l'anidride carbonica e il metano ne fanno parte. Questo è ancora più importante quando consideriamo che la Terra è un "sistema chiuso" e che tutto ciò che viene prodotto rimane in circolo, inclusi i gas serra.
Anche il più familiare batterio Escherichia coli (E. coli), che causa malattie anche molto gravi, come enteriti, meningite e setticemia, può aiutare nella battaglia contro il cambiamento climatico. Alcuni ricercatori hanno, infatti, creato un ceppo che cresce consumando anidride carbonica invece che zuccheri. Inoltre, di recente, alcuni ricercatori della Cornell University hanno scoperto una nuova specie di batteri (chiamata madseniana, in onore del professor Madesn che iniziò la ricerca) che è particolarmente abile nel rimuovere le sostanze chimiche cancerogene che vengono rilasciate quando carbone, gas, petrolio e i rifiuti vengono bruciati. Anche in questo caso, capire come questo accada potrebbe essere la chiave per la sostenibilità del suolo e la capacità di ridurre l'impatto dell'uomo sul nostro Pianeta.