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Biodiversità

Non c'è abbastanza acqua per i gorilla di montagna

Non c'è abbastanza acqua per i gorilla di montagna
Le fonti d'acqua stanno diminuendo a causa dell'aridità e delle temperature sempre più alte. Una condizione che mette ancora più a rischio la specie, già minacciata da bracconaggio e distruzione del loro habitat
2 minuti di lettura

I gorilla di montagna hanno sete. Ne avranno sempre di più a causa del riscaldamento globale. E questo potrebbe mettere a rischio la loro esistenza. Sono i risultati di uno studio del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology che avvertono che la situazione, nel prossimo futuro, potrebbe diventare drammatica.

L'acqua è un elemento vitale fondamentale, serve come mediatore per molte reazioni biochimiche, trasporta i metaboliti e le sostanze di rifiuto, lubrifica, assorbe e soprattutto è un importante agente della termoregolazione. Mantenere un bilancio idrico è fondamentale per la crescita, la riproduzione e la sopravvivenza. Ma le necessità possono variare a seconda delle condizioni climatiche, della dieta e del tipo di vita.

Purtroppo gli scienziati considerano che oltre il 22% dei primati diventerà vittima della siccità. Si prevede che i loro habitat possano scaldarsi del 10% in più rispetto al resto del Pianeta e l'86% delle specie che si troverà in luoghi dove la temperatura sarà cresciuta di 3 gradi entro il 2050. In questo scenario i gorilla di montagna - di cui sono rimaste solo due popolazioni, una che abita i monti Virunga, sul confine tra Rwanda, Uganda e Congo, e l'altra nel parco nazionale di Bwindi, in Uganda - sono ancora più in pericolo. Sono già stati inseriti da anni nella lista delle specie in percolo di estinzione dalla Iucn e sono costantemente minacciati dal bracconaggio e dalla distruzione dei loro territori. Mostrano i segni dell'impatto dell'aumento del caldo e degli eventi meteorologici estremi. Ormai ne sono rimasti solo mille esemplari.

Le aree in cui vivono i gorilla di montagna sono caratterizzate da due stagioni delle piogge, una tra marzo e maggio, l'altra tra settembre e novembre, con poche variazioni stagionali della temperatura, già cresciuta di circa 2,1 gradi negli ultimi 50 anni e destinata a crescedere di altri 1-2,5 gradi entro il 2050. Le precipitazioni, poi, sono diventate meno stagionali e più abbondati e sono aumentati i periodi di siccità.
In generale i gorilla riescono a ottenere sufficienti quantità di acqua dalla vegetazione di cui si cibano, che può contenerne fino al 90%. Con l'aumento delle temperature però hanno bisogno di assumere più acqua, per compensare le perdite dovute alla traspirazione, che li aiuta a mantenere costante la temperatura corporea. Se si considera che per la siccità anche il cibo è più disidratato, gli animali hanno una crescente necessità di bere. E quando questo non è possibile è stato già osservato un aumento della mortalità.

I ricercatori hanno analizzato il comportamento dei gorilla, osservando la frequenza con cui bevevano a seconda delle temperature registrate tra il 2010 e il 2020. Gli esemplari dei Virunga bevono poco e mangiano molta frutta, quelli di Bwindi invece fanno più ricorso all'acqua. È stato notato che entrambi, quando c'è più caldo, bevono di più, ovvero il 35 e il 46% rispettivamente, il che dimostra che questo comportamento è indispensabile nel caso di stress da termoregolazione. Questo avviene indipendentemente da quanta pioggia cada, dunque l'umidità dell'aria non modifica le loro necessità. Nel tempo dello studio, inoltre, l'esigenza è via via cresciuta.
Il vantaggio dei gorilla dei Virunga di non dipendere da corsi d'acqua è per altro relativo. A causa di limiti della digestione infatti, non è possibile assumere tutta l'acqua di cui si ha bisogno solo mangiando. I risultati della ricerca suggeriscono dunque che nel futuro questi animali potrebbero non riuscire più a mantenere il loro equilibrio. Le fonti d'acqua stanno diminuendo a causa dell'aridità, spesso vengono deviate per esigenze umane. C'è anche il problema della contaminazione da parassiti, che con l'aumento delle temperature inquinano sempre di più le acque.

Le conseguenze potrebbero essere fatali anche perché le regioni in cui i gorilla vivono sono abbastanza limitate e, a causa del loro comportamento, non tendono a migrare. Il paradiso in cui vivevano potrebbe dunque trasformarsi in una trappola.