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Inquinamento olfattivo, c'è un'app per segnalare i miasmi che avvelenano l'aria

Inquinamento olfattivo, c'è un'app per segnalare i miasmi che avvelenano l'aria
In presenza di una molestia olfattiva il cittadino può indicare il tipo di odore percepito, la sua intensità e il disturbo che ne consegue. Il servizio Network for Odour Sensititvity (NOSE) del Cnr-Isac in collaborazione con Arpa Sicilia, che permette di raccogliere in tempo reale le segnalazioni georeferenziate
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Mentre molti italiani hanno trascorso parte della propria pandemia affacciati a una finestra o seduti sul balcone, i cittadini di Augusta, in Sicilia, erano invece spesso chiusi in casa a causa di fortissimi miasmi presenti sul territorio. Le segnalazioni dei cittadini sono arrivate sempre più numerose nel tempo tramite l'app NOSE - Network for Odour Sensititvity, sviluppata dal Cnr-Isac in collaborazione con Arpa Sicilia, che permette di raccogliere in tempo reale le segnalazioni georeferenziate (in forma anonima) delle molestie olfattive, che in precedenza erano inviate a mezzo fax o telefono ai diversi organi territoriali.

Come funziona l'app NOSE

In presenza di una molestia olfattiva il cittadino può indicare il tipo di odore percepito, la sua intensità e il disturbo che ne consegue, mentre in un campo di testo libero è possibile aggiungere altre informazioni utili. Ciascun cittadino può inviare segnalazioni ogni due ore. Per attivare l'app, è sufficiente che l'utente si registri al servizio col proprio numero di cellulare, a cui verrà inviato via sms un codice per confermare l'attivazione. Tutte le segnalazioni ricevute sono registrate su un database georeferenziato visualizzabile dagli utenti sull'app stessa. I dati aggregati per Comune saranno disponibili a partire dalle ore 7 del giorno successivo alla segnalazione.

L'app permette di calcolare le traiettorie a ritroso, che consentono di tracciare il percorso della massa d'aria partendo dal luogo di segnalazione dei cittadini e indicarne così la provenienza, grazie al simultaneo utilizzo dei dati forniti dalle centraline ARPA e di quelli relativi alla situazione meteorologica locale.

Il monitoraggio dell'aria

Quando le segnalazioni superano la soglia critica, si attivano automaticamente degli specifici sistemi installati da ARPA sul territorio che in apposite "fiasche" raccolgono campioni d'aria. I campioni vengono poi portati nei laboratori per analisi chimiche ed olfattometriche per determinarne la natura, ossia definire la composizione e la concentrazione dell'aria campionata e la soglia olfattiva.

L'inquinamento olfattivo e il "danno alla salute"

Sebbene non tutti i miasmi siano riconducibili a rischi tossicologici, la molestia olfattiva incide negativamente sulla qualità della vita delle persone ed è compatibile con la definizione di "danno alla salute" rilasciata dall'Organizzazione mondiale della sanità. A oggi non esistono standard internazionali che fissino i valori limite delle concentrazioni orarie di alcuni importanti composti odorigeni, quali gli idrocarburi non metanici, l'idrogeno solforato e il benzene, quest'ultimo annoverato come importante composto cancerogeno secondo lo IARC, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. L'odore dell'aria è largamente riconosciuto come indicatore ambientale essenziale nel determinare la qualità della vita, con effetti significativi su numerose attività quali turismo, gestione del ciclo dei rifiuti.


Negli ultimi anni, nei centri urbani è cresciuto il numero di impianti in grado di rilasciare miasmi olfattivi, elemento che ha comportato il moltiplicarsi del rilascio di sostanze odorose moleste, generando crescente preoccupazione per un inquinamento olfattivo caratterizzato spesso dall'imprevedibilità del disturbo, dalla continuità nel tempo e dall'impossibilità di difendersi, generando nell'opinione pubblica tensione, ansia, disagi e proteste dovute anche alla maggiore attenzione verso la tutela dell'ambiente e della salute.

La normativa

La normativa italiana sul tema è piuttosto frammentaria, con regioni che hanno quadri normativi più precisi e altre che hanno invece linee guida generali. Del resto, la materia è complessa perché le molestie olfattive sono composte da molte sostanze e non si può quindi fissare una soglia unica esaustiva. Inoltre, le sostanze sono molto diluite in atmosfera e spesso la strumentazione disponibile non ha stessa sensibilità dei soggetti esposti ai miasmi.

A livello europeo, la normativa definisce il metodo per la determinazione oggettiva della concentrazione di odore utilizzando l'olfattometria dinamica con l'ausilio dell'olfatto umano, fornendo così una base comune di misura in tutti i paesi dell'Unione europea.

L'argomento delle molestie olfattive è trattato nel volume Molestie olfattive - Studi, metodi e strumenti per il controllo, edito da ETS e presentato la scorsa settimana a Roma, scritto da esperti nel settore a livello nazionale (edizioni ETS), che offre ai lettori una visione interessante e differente anche in rapporto ad ambiente e salute.