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Biodiversità

Nel bosco di notte per ascoltare i pipistrelli e imparare a proteggere le foreste

Nel bosco di notte per ascoltare i pipistrelli e imparare a proteggere le foreste
Il progetto Wwf e Sofidel ha selezionato giovani laureati e laureandi per un corso di formazione applicata in conservazione e gestione forestale: escursioni per ascoltare i suoni della natura e incontri con esperti
4 minuti di lettura

Entusiasmo, passione, preparazione, curiosità, voglia di imparare costantemente e di mettersi in gioco. Sono queste le caratteristiche di cui hanno dato prova i 15 laureati/e e laureandi/e ai quali Wwf e Sofidel (azienza italiana leader mondiale per la produzione di carta tissue) hanno offerto un corso di formazione applicata in conservazione e gestione forestale. Si tratta di giovani che hanno scelto di dedicare il loro futuro all'ambiente. Sono stati selezionati tra 160 candidati che hanno risposto da tutta Italia all'iniziativa "Sofidel4Talent". In 15, tutti appassionati di foreste, dal 27 al 29 maggio hanno fatto il pieno di lezioni nel Museo della Biodiversità Wwf di Monticiano (interattivo e super tecnologico) ed escursioni nell'incontaminata Riserva Naturale Alto Merse, in provincia di Siena. 

Un programma fittissimo di lezioni, come quella sul coinvolgimento dei fornitori nelle strategie aziendali, e di visite, per esempio al Centro Regionale Antincendio Boschivo, in cui i ragazzi hanno avuto una dimostrazione delle fasi di prevenzione e lotta agli incendi in Italia. Una delle lezioni a cui è stata prestata molta attenzione è stata quella su bioacustica ed ecoacustica, tenuta dal professor Gianni Pavan dell'Università di Pavia. Con il docente i laureati e laureandi hanno effettuato anche un'escursione in notturna, per ascoltare, attraverso il bat detector, gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli, non udibili dall'orecchio umano.

Cos'è la bioacustica? Ascoltare la Natura per salvare il Pianeta

Attraverso questo strumento i segnali ultrasonici dei pipistrelli vengono convertiti in frequenze percepibili dal sistema uditivo umano. Durante l'escursione nella foresta, in cui si è cercato di ascoltare il più possibile anche gli altri animali notturni, il bat detector sembrava quasi inattivo.  Di ritorno al parcheggio però, con grande sorpresa degli studenti, lo strumento ha iniziato a riprodurre i versi dei pipistrelli, attirati per la loro caccia notturna dagli insetti in volo intorno ai lampioni. Questi piccoli mammiferi volanti appartengono alle "specie di fauna rigorosamente protette", costituiscono un prezioso patrimonio di biodiversità e sono ottimi indicatori ambientali.

I giovani come chiave per il presente e per il futuro

"I giovani sono la chiave non solo per il futuro, ma anche per il presente", sottolinea Marco Galaverni, direttore scientifico del Wwf. "Sono uno sguardo nuovo, che può riuscire a limitare la crisi climatica, strettamente legata alla crisi della biodiversità. Dobbiamo smetterla di saccheggiare le risorse del pianeta in modo non sostenibile". Per questa ragione, la determinazione e l'interesse mostrati dai 15 candidati/e sia nelle loro lettere motivazionali, sia durante le lezioni ed escursioni sono un ottimo segnale.

Annamaria, ad esempio, è una 22enne siciliana che ha le idee molto chiare. Si è laureata a luglio 2021 in Scienze Forestali e Ambientali e frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Forestali. Il suo sogno è lavorare in enti pubblici o privati per valorizzare, difendere il patrimonio forestale e ambientale. Arianna è una 26enne romana laureata in Scienze Naturali all'Università di Pavia. La sua ambizione è offrire consulenze ambientali nel settore pubblico e privato, "perché la figura del naturalista è fondamentale nel garantire una pianificazione che tenga conto della biodiversità". Salvatore è un 30enne siciliano laureato in Biologia Evoluzionistica che vorrebbe lavorare come divulgatore ed educatore ambientale "perché rivolgere l'attenzione verso le nuove generazioni e sulla loro sensibilizzazione nei confronti della natura e il consumo consapevole mi sembra l'unica strada percorribile". 

 

Claudia è una 29enne toscana laureata in Scienze e gestione delle risorse faunistiche e ambientali che partecipa a un progetto sperimentale di outdoor education: accompagna i piccoli studenti di una scuola primaria di Viareggio tre volte a settimana in attività didattiche all'aperto, tra fattorie didattiche, aziende del territorio e visite guidate in ambienti naturali. "Questo mi permette di raccontare e trasmettere anche a loro il ruolo, il valore e il rispetto necessario per la tutela della natura", spiega. "Vedo i bambini come piccoli esploratori, ma anche ancore di salvezza per il futuro. Tutti loro meritano di vivere e di godere delle bellezze che la natura ci dona". Quelle di Annamaria, Arianna, Salvatore e Claudia sono alcune delle professioni della foresta a cui sempre più giovani si stanno avvicinando. Ma non sono certo le uniche. "I ragazzi e le ragazze che mi hanno seguito nel corso hanno mostrato grande interesse e sensibilità", fa notare il professor Pavan, "con la volontà di portare impegno e innovazione anche nei settori agroforestali". 

Le specializzazioni per chi si occupa di foreste

Al di là dei più noti guardia forestale e gestore forestale, il settore offre numerose opportunità, ad esempio, legate a benessere, educazione e attività ricreative, ambiti per i quali sono richieste figure con competenze verticali specifiche. Eccone alcune tra quelle che si stanno diffondendo sempre di più o di cui si sente sempre di più l'esigenza. 

  • Pedagogista forestale, esperto/a in educazione ambientale, incentrata sulla conoscenza della natura, della vita nella foresta e sulla scoperta dei suoi segreti attraverso il gioco e l'esperienza sensoriale immersi nel bosco.

 

  • Log Salvager, esperto/a nel recupero del legno degli alberi abbattuti dalle tempeste. 

 

  • Short Rotation Plantation Manager, addetto/a alla rotazione delle colture e alla piantumazione dei nuovi alberi.

 

  • Forest Fire Fighter, specializzato/a nella prevenzione e nello spegnimento di incendi boschivi che richiedono tecniche, attrezzature e addestramento specifici, diversi da quelli necessari nelle aree urbane e popolate.

 

  • Esperto/a in Adventure Park, specialista nella progettazione di parchi avventura nei boschi.

 

  • Forest Therapist, esperto/a in terapia forestale, pratica giapponese sempre più diffusa in Europa e in Italia, che, insieme al forest bathing (bagno di foresta), si fonda sul contatto con la natura per migliorare il benessere psicofisico, diminuire lo stress, aumentare il rilassamento e, allo stesso tempo, sensibilizzare sull'importanza di preservare l'ambiente.
  • Forest Communicator, esperto/a in comunicazione applicata all'ambito forestale. Lavorerà con l'obiettivo di incrementare la capacità del settore di comunicare efficacemente il ruolo delle foreste nello sviluppo sostenibile. 

 

  • Esperto/a di foreste ed economia aziendale. "C'è sempre più bisogno di una figura che conosca bene i processi ecologici e abbia competenze su economia e mercato", spiega Elettra D'Amico, referente One Planet School del Wwf, "così da poter spingere le aziende a utilizzare le risorse in modo consapevole". 

 

  • Esperto/a in educazione ambientale e turismo eco-sostenibile, che crei situazioni in cui scuole, famiglie e amici possano fare un'esperienza nella foresta che possa essere sia scientifica che emotiva.

 

  • Esperto/a in raccolta dei prodotti del sottobosco: dalle bacche alle erbe, dai funghi al miele.

 

  • Esperto/a di passeggiate sonore. La bioacustica studia i suoni prodotti dagli animali per comunicare tra loro o per localizzare ostacoli e prede.