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Ambiente

Carlo Petrini: "Un Patto per il mare per salvare la terra e il cibo"

Presentato dal fondatore di Slow Food al Ministero dell'Agricoltura, il manifesto curato dall'università di Pollenzo a cui hanno aderito sei univesità e 70 aziende. Un forum permanente tra ricercatori, imprenditori e cittadini: chi aderirà si impegna a portare avanti poltiche di sostenibilità dell'economia del mare. 
3 minuti di lettura

"L'abbiamo chiamato Un Patto per il mare con la Terra proprio perché, solo salvando il mare potremo salvare noi stessi, avere cibo di qualità, sano e naturale. Respirare meglio, avere energia pulita". Così Carlo Petrini, fondatore di Slow Food a Roma, nella sede del ministero dell'Agricoltura ha presentato quello che diventerà una sorta di forum permanente sul tema della sostenibilità del mare. Dalla pesca al turismo, ai comportamenti per combattere il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. Il manifesto, nato all'università di Scienze gastronomiche di Pollenzo a cui hanno già aderito sei università, l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste, la stazione zoologica Anton Dohrn oltre ad una quarantina di grandi aziende, si basa su questi numeri che già da soli bastano per convincersi dell'entità del problema.

 

Unwto, Carlo Petrini: "Costruiamo un turismo più sostenibile, attento ai territori e al clima"

 

Il mare rappresenta il 90% della biosfera, copre il 71% della superfice terrestre; assorbe il 50% delle emissioni di CO2; ingloba gran parte del calore dovuto al riscaldamento globale che poi è la causa di siccità e trombe d'aria. E se non bastasse, secondo gli scienziati, già due terzi degli ambienti marini risultano alterati; distrutto il 30% degli habitat dell'oceano; sparito il 70% dei pesci. "Proseguire con i comportamenti sbagliati che ci hanno portato a tutto questo significherebbe mettere a rischio la nostra sopravvivenza: quello che buttiamo in mare rientra nei nostri piatti con il cibo" ha detto chiaro e tondo Petrini.   

 

 

Obiettivo del manifesto? Promuovere politiche di protezione e conservazione della biodiversità marina in tutti i settori, ma soprattutto far crescere la consapevolezza che il mare non può catturare la nostra attenzione solo durante le nostre vacanze. "Proprio per questo il manifesto non è solo un patto tra docenti universitari e imprenditori - ha tenuto a sottolineare Carlo Petrini  - ma deve cercare di cambiare la consapevolezza e i comportamenti di tutti: cittadini, istituzioni, governo, imprese. I primi saranno gli studenti delle università a cui lo presenteremo, che poi sono la generazione immensa che da anni è l'unica che si fa portavoce dei messaggi in difesa dell'ambiente. Ma passo dopo passo dobbiamo arrivare tutti a capire quanto sia stretto il legame tra mare e terra e che ciò che facciamo a decine di chilometri dalla costa, ha conseguenze sulla biodiversità marina e viceversa. Ci sono tre miliardi di persone che per vivere utilizzano risorse offerte dalla biodiversità marina e costiera. Per questo il Patto ha soprattutto un valore politico: dobbiamo innescare meccanismi virtuosi da parte di politici, aziende, cittadini".        

 

E non è un caso dunque che alla presentazione ha partecipato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida che si è detto disponibile a firmare il Patto che verrà presentato anche ai ministri dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e Giancarlo Giorgetti, all'Economia.  "Su questi temi, che riguardano la salute, l'alimentazione, il cambiamento climatico non ci devono essere barriere ideologiche", ha detto Lollobrigida. 

 

"Il manifesto diventerà uno strumento per le aziende che aderiranno - ha spiegato Roberto Danovaro, docente di Biologia Marina ed Ecologia all'università Politecnica delle Marche e presidente del Patto - perché orientarsi verso la sostenibilità significa diventare più innovative e competitive. L'Italia, da questo punto di vista, ha un potenziale notevole da valorizzare, ad esempio nelle rinnovabili: il nostro territorio marino nazionale è il doppio rispetto a quello terrestre. Eppure, non viene considerato".

 

Danovaro: "Un Patto con il mare per la terra: aziende e ricerca alleati per la sostenbilità"

 

Tra gli aderenti al Patto per il mare con la terra si prevede uno scambio di conoscenze, soprattutto tra università e aziende e una serie di impegni precisi. Ad esempio, chi aderirà si dovrà impegnare a ridurre i materiali di plastica degli imballaggi e del packaging. "Devono sparire i contenitori di plastica monouso degli alimenti: dobbiamo dire tutti che non la vogliamo più" ha detto, senza mezzi termini, Petrini che ha sottolineato "le nostre scelte alimentari possono far cambiare le aziende". Al suo fianco in questa nuova avventura oltre al professor Danovaro anche il professor Silvestro Greco, direttore del Laboratorio di Sostenibilità e Economia circolare dell'Università di Pollenzo.

 

"Il Tirreno è inquinato da oltre 100 mila frammenti galleggianti di microplastiche per chilometro quadrato. E la plastica galleggiante è solo il 5% di quella effettivamente presente nel mare - ha spiegato il professor Greco - purtroppo, infatti dei mari italiani, conosciamo solo l'1%. Sappiamo tutto sui crateri della luna, ma non abbiamo le mappe dei nostri fondali marini. Ma non si tratta di un sapere scientifico valido solo per la ricerca. Va finalizzato ad un impegno economico e sociale. Un esempio? Durante le ricerche per studiare gli impianti eolici galleggianti abbiamo scansionato i fondali dello Stretto di Sicilia. Aree che non erano mai state mappate. Per trovare le soluzioni alle grandi sfide poste dal cambiamento climatico bisogna cominciare anche da questo".