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Città sostenibili

A Burlington l'energia prodotta è tutta rinnovabile

A Burlington l'energia prodotta è tutta rinnovabile
La città del Vermont si rifornisce da fonti pulite: un terzo dall’idroelettrico, un terzo da pannelli solari e pale eoliche e il restante da una centrale a biomasse che ricicla scarti del legno
3 minuti di lettura

Negli Stati Uniti ci sono almeno ventisette Burlington, più una Burlington City, e altri quattro posti chiamati così in Canada. Ma nessuna è come la Burlington nel Vermont: qui i 44 mila abitanti ricevono energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili: un terzo forniti da una centrale idroelettrica lungo il fiume Winooski, un terzo da impianti eolici e solari installati un po' in tutta la città e un terzo da una centrale a biomassa, che ricicla scarti della lavorazione del legno, una delle materie prime su cui poggia l'economia locale, insieme con la produzione di sciroppo d'acero.

I tetti del vicino aeroporto, le scuole e gli edifici dell'Electric Department sono punteggiati da pannelli solari. Burlington non è solo la più grande città del Vermont, sulla costa est, non è solo una "città verde", ma il modello a cui potrebbero ispirarsi gli Stati Uniti per affrontare la transizione ecologica. Il presidente Joe Biden ha già lanciato la sfida green, che prevede l'installazione di cinquecentomila stazioni di ricarica elettrica per auto, lo sviluppo di impianti fotovoltaici ovunque, la ristrutturazione di milioni di abitazioni per ridurre i consumi e abbassare il prezzo delle bollette.

Il grande obiettivo è fare degli Usa un'enorme Burlington, dove l'acqua, il vento e le materie riciclabili rappresentano il nuovo oro energetico che muove luce, condizionatori, termosifoni, auto e fabbriche. Ma la città del Vermont non ha cominciato la transizione ieri. È un percorso nato nel lontano 1978 quando la vecchia centrale a carbone venne sostituita con una centrale elettrica capace di produrre 50 megawatt.


Le aziende agricole decisero di affidarsi all'energia alternativa e da allora la green economy è diventata un modello comune a tutti gli abitanti. Nel 2014 i cittadini approvarono l'acquisto di una centrale idroelettrica, ratificando un accordo che era stato sottoscritto due anni prima e considerato il passo decisivo per arrivare nel giro di qualche anno a coprire interamente il fabbisogno locale con energia pulita. Da allora non si sono fermati anche perché sanno che il cambiamento climatico può mettere a rischio le due fonti principali di ricavi: il turismo e l'agricoltura. Questo è un posto molto amato dagli americani, che sta tra le Green Mountains e il lago Champlain, vasta distesa d'acqua che divide il Vermont dal vicino Stato di New York.

Le condizioni climatiche, come in gran parte degli Stati Uniti, sono estreme e lo stesso fiume Winooski, che produce energia, è sempre a rischio inondazioni. Per capirne l'impatto basta tornare al 2011, anno dell'uragano Irene, quando tempeste d'acqua danneggiarono molte infrastrutture locali, misero fuori gioco attività commerciali e più di sessanta abitazioni, un numero enorme per una comunità medio piccola.


Per rendere Burlington resistente alla violenza della natura, c'era solo una strada: diventare una città a emissioni zero. Sono state realizzate stazioni di ricarica elettrica, prima ancora della svolta del presidente Biden, impiantati centinaia di alberi e sviluppato un sistema che porta calore dagli impianti di biomassa alle abitazioni dei residenti. A Burlington sostengono che il miglioramento del sistema di fonti rinnovabili abbia finito per migliorare non solo la qualità dell'aria ma il rating della Burlington electric, la compagnia locale di energia.

"Merito - spiega Darren Springer, general manager dell'azienda - della scelta fatta a suo tempo di rendersi indipendenti dai combustibili fossili, allontanarsi dal nucleare e andare verso le fonti rinnovabili". Non solo producono per il loro fabbisogno interno, ma quello in eccesso viene venduto alla Iso in New England, organizzazione regionale che serve Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island e lo stesso Vermont. I critici sostengono che le fonti rinnovabili non producono grandi benefici economici, ma i dati dicono il contrario: dal 2009 al 2021 le tariffe energetiche di Burlington non hanno registrato aumenti, mentre in tutto il resto del Paese sì.

"Ciò dimostra - ha spiegato al Washington Post il commissario del dipartimento di servizio pubblico, Christopher Recchia - che siamo in grado di fornire energia rinnovabile a vasto raggio e di poterlo fare con costi competitivi anche per il futuro". Attualmente l'Electric Department offre incentivi ai clienti per installare pompe di calore o comprare auto elettriche, tagliaerba ecologici o bici elettriche. Il grande obiettivo è arrivare al traguardo di "emissioni zero" entro il 2030.


Il sistema sta funzionando al punto che, periodicamente, negli anni, sono andati in visita a Burlington tecnici e amministratori di altre città d'America. Adesso la transizione ecologica delle energie rinnovabili sta cominciano a prendere piede a Cleveland, in Ohio, Fayetteville, Arkansas, Indianapolis, nell'Indiana, lungo il fiume Mississippi e in alcune città della California. Basta andare a Burlington per toccare con mano il cambiamento: dai negozi e i pub di una Church Street illuminata di sera come fosse a giorno, Burlington sta diventando il miglior spot per la transizione ecologica delle aree urbane e la prova che le energie rinnovabili hanno non solo un futuro, ma un presente. Negli Stati Uniti molti pensano che lo Stato più verde sia il New Jersey, ma non è così. Almeno è quanto è emerso da una classifica stilata da Forbes, secondo cui il famoso Garden State, che confina con New York, in realtà sarebbe solo al settimo posto.

In testa alla classifica, indovinate un po', c'è proprio il Vermont, seguito da due Stati della costa ovest: Oregon e Washington, da non confondere con la capitale, Washington DC, che si trova nella East Coast. Tutti e tre gli Stati si caratterizzano per una bassa emissione di biossido di carbonio e forti politiche, come abbiamo visto per Burlington, per favorire e incentivare la produzione di energia pulita. Sono anche tra gli Stati con il maggior numero di edifici che hanno ricevuto il 'bollino verde' rilasciato dall'agenzia federale dell'edilizia verde che premia l'estetica del design associata all'impatto ambientale.