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Aziende

Bambù, plastica e cashmere riciclati per il tessile che rispetta l'ambiente

Piergiorgio Caggiari, co-fondatore e direttore creativo di Innbamboo The Original®
Piergiorgio Caggiari, co-fondatore e direttore creativo di Innbamboo The Original® 
Nell'impresa toscana Innbamboo si mescolano la tradizione dei tessuti italiani e idee innovative. Il direttore creativo Caggiari: "Cerchiamo soluzioni di valore in aperta controtendenza rispetto alle logiche sempre più insostenibili del fast fashion"
3 minuti di lettura

Il bambù è rinomato per le sue molteplici qualità, la flessibilità e la resistenza, per esempio, lo rendono adatto per essere utilizzato in vari settori tra i quali l'arredamento, l'edilizia e anche la moda. E proprio in questo ultimo campo si è specializzata un'azienda italiana, che grazie alla realizzazione di tessuti di bambù produce foulard, calze, borse e kaftani. Dal 2012 infatti Innbamboo The Original®, è questo il nome dell'impresa toscana, ha intrapreso questo percorso imprenditoriale, che punta a un modello di business più sensibile verso il pianeta. In che modo? Attraverso quali azioni concrete? Piergiorgio Caggiari, co-fondatore e direttore creativo, ci ha raccontato il mondo di Inbamboo.

Un'azienda di famiglia

"Il bambù, come materiale da impiegare in ambito tessile, è stato scelto da mia madre Donatella Perrone che, dopo aver avuto questa intuizione, ha saputo trasmettere a noi tutti l'entusiasmo necessario per dare vita al progetto - spiega Caggiari -. Volevamo creare un prodotto alternativo, nuovo per l'Italia ma interessante anche per i mercati esteri. Ci siamo impegnati per dare spazio a un saper fare di altri tempi, capace di offrire soluzioni di valore, in aperta controtendenza rispetto alle logiche sempre più insostenibili del fast fashion. Lo stimolo maggiore a proseguire in questa direzione ci è arrivato dai nostri primi clienti e collaboratori, che hanno apprezzato e sostenuto con convinzione le nostre idee e creazioni, comprendendo da subito l'enorme potenziale del filato di bambù, in quegli anni ancora poco conosciuto."

Gli esordi di questa idea imprenditoriale, che risale a quasi dieci anni fa, nasce anche dal confronto e dalla passione di persone con età e sensibilità diverse, tra i quali il marito della Perrone, Ivano Piccenoni, suo figlio Riccardo e la moglie di Caggiari, Veronica Damiano. Un'azienda a tutti gli effetti "di famiglia", dove ognuno fa del suo meglio per farla crescere.

 

Prodotti e materiali rigenerati

L'impresa produce tessuti di bambù dai quali vengono creati accessori e capi di abbigliamento: foulard ispirati al mondo dell'arte, borse in tessuto di bambù e canapa le cui fodere interne sono realizzate totalmente dal riciclo di bottiglie di plastica recuperate dai mari italiani, kaftani e kimono in bambù e cotone biologico, calze da donna ispirate alle bellezze delle città toscane e di recente i Foulard Bamboo® Cashmere.
 

"I Foulard Bamboo® Cashmere - sottolinea il direttore creativo - sono innanzitutto la manifestazione concreta del nostro profondo legame con il territorio: con questa nuova linea abbiamo infatti rinsaldato il rapporti con molti artigiani della zona, imparando al contempo a considerare gli scarti come una risorsa e non un rifiuto. Abbiamo ridato vita all'antica tradizione della rigenerazione degli abiti usati, i cosiddetti cenci, attualizzando questo esempio ante litteram di economia circolare. Siamo partiti dall'idea del recupero di vecchi indumenti, rilavorati fino a diventare nuovo filato, e l'abbiamo applicata al cashmere: realizzando una nuova mischia, mai prodotta prima, composta da puro cashmere rigenerato e fiocco di bambù. Il progetto, nel donare una seconda vita a vecchi indumenti, offre inoltre una risposta efficace al problema dell'inquinamento prodotto dal settore tessile nella fase dello smaltimento."

Materie prime e filiera produttiva

Piergiorgio Caggiari ci racconta da dove provengono le materie prime utilizzate per la realizzazione dei capi: "Le materie prime (filati) vengono acquistate nei Paesi di appartenenza o dove è caratterizzata la specifica coltivazione. Ogni fornitore, spesso rappresentato da un'azienda italiana, offre una chiara e trasparente scheda tecnica dove viene descritta provenienza, sistemi di produzione e certificazioni di sostenibilità. Informazioni che spesso noi alleghiamo nelle documentazioni che seguono l'esportazione dei nostri prodotti. Il bambù lo importiamo dall'Oriente e viene lavorato in Toscana per essere trasformato in tessuto. Altre fibre arrivano da Paesi come il Perù che vanta un cotone di ottima qualità, l'Austria da cui acquistiamo il Tencel e così via per Portogallo, Grecia e Turchia."
 

Invece in termini di produzione Caggiari sottolinea che "le lavorazioni, dall'ideazione al prodotto finito, si realizzano nel raggio di 30 km dalla nostra sede di Calenzano, in provincia di Firenze, nell'alveo di uno dei distretti tessili più rinomati al mondo. I nostri capi e accessori moda prendono forma grazie alla collaborazione con aziende e laboratori locali che ci offrono un contributo importante tanto nel rispetto delle tradizioni quanto nella formulazione di soluzioni innovative."

 

Energie rinnovabili, scarto tessile e certificazioni sostenibili

Per quanto riguarda l'attenzione all'ambiente per la realizzazione dei tessuti il direttore creativo afferma: "usiamo telai alimentati da energia rinnovabile; le fasi della tintura sono portate avanti usando materie prime certificate, privilegiando tecniche di lavorazione artigianali e, per quanto riguarda l'acqua, con un sistema a ciclo chiuso che evita lo spreco di questa importante risorsa. La decorazione dei tessuti avviene manualmente per alcune linee o, in alternativa, per mezzo di stampa con sistemi tradizionali molto simili alla serigrafia. La nostra produzione è molto vicina allo 0% di scarto tessile e in netto contrasto al rischio di sovrapproduzione: grazie a un'attenta e puntuale gestione della programmazione, riusciamo a produrre solo il necessario per rispondere alla domanda effettiva, evitando sprechi e invenduto. Le certificazioni in nostro possesso sono Okeo-Tex e Gots GOTS - Global Organic Textile Standard per i filati, FSC per la carta riciclata usata per il packaging e per il materiale cartaceo di informazione sui prodotti. Le tinture sono tutte accompagnate dalle certificazioni di rispetto degli standard europei in termine di sostenibilità e legate al marchio 4sustainability per alcune lavorazioni."

Un futuro più green e attento al locale

Sul futuro della moda e della sua azienda il co-fondatore ritiene che "la Toscana, oltre a essere casa, è un patrimonio di storie da raccontare, di tradizioni tessili da tramandare e reinterpretare. A nostro avviso, l'attenzione verso l'ambiente si può, e si deve, manifestare in molti modi, anche nella scelta dei capi da indossare. Noi abbiamo scelto di essere sostenibili, produciamo con attenzione e qualità, offrendo alle persone un esempio di moda bella e rispettosa del Pianeta."