"Sostenibilità e transizione ecologica non possono essere affrontate senza cambi di paradigma radicali e senza una uscita progressiva dai combustibili fossili". Mentre alla Cop26 di Glasgow ancora continuano i negoziati alla ricerca di un accordo 75 scienziati e ricercatori del Wwf hanno firmato un manifesto indirizzato a Parlamento e governo per ribadire l'urgenza di un cambio di rotta immediato e suggerire una roadmap per la transizione ecologica.
La comunità scientifica dell'associazione lancia un appello ai leader del Paese e offre la propria competenza. "È il momento delle decisioni critiche per la salute climatica e ambientale del nostro Pianeta. Si tratta di un momento epocale: da esso dipende il futuro stesso della civiltà umana, che poggia sulle risorse e i servizi offerti dalla biosfera terrestre, gravemente minacciata. Molti ecosistemi naturali stanno superando i punti critici, e mentre la pandemia ci ha dimostrato il legame indissolubile tra umanità e Natura e tra salute del Pianeta e salute della nostra specie, non può bastare l'innovazione tecnologica del sistema produttivo per affrontare i cambiamenti globali indotti dall'uomo e la drammatica perdita di biodiversità cui stiamo assistendo".
"Abbiamo perso interi decenni nella lotta ai cambiamenti globali da noi stessi causati - si legge nell'appello - e ora tutto diventa difficile, perché la situazione è peggiorata e si è ridotta la finestra temporale utile per agire". Eppure, sottolineano gli scienziati "il mondo politico ed economico non riesce ancora a reagire con la necessaria urgenza e convinzione". Dobbiamo avere chiaro - sottolineano i firmatari dell'appello - che sostenibilità e transizione ecologica non possono essere affrontate senza cambi di paradigma radicali e senza una uscita progressiva dai combustibili fossili.
Il manifesto si conclude con una proposta di transizione ecologica in 7 punti, per un sistema economico che riconosca la centralità del capitale naturale, abbandoni l'assunzione di un'infinita espansione dei consumi di energia, di materie prime e di continua trasformazione dei sistemi naturali, investa senza esitazioni e ambiguità nelle energie rinnovabili, avvii con risorse economiche adeguate un processo di ripristino ambientale e restauro degli ecosistemi, si impegni ad avviare processi produttivi circolari e non più lineari, favorisca lo sviluppo di una contabilità nazionale e d'impresa che consideri l'impatto delle attività umane sugli ecosistemi e promuova la conoscenza scientifica del capitale naturale. Perché, sottolineano ricercatori e scienziati: proteggere la natura significa proteggere noi stessi.