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Le idee

La crisi è di sistema, per uscirne cambiamo i nostri stili di vita

La "Venere degli Stracci" di Michelangelo Pistoletto (foto: Juergen Schwarz/DDP/Afp via Getty Images)
La "Venere degli Stracci" di Michelangelo Pistoletto (foto: Juergen Schwarz/DDP/Afp via Getty Images) 
Stati, aziende, società civile e cittadini sono chiamati a contribuire alla conversione ecologica, un cambiamento necessario, radicale e urgente, che è ormai (ogni giorno ci viene ricordato, anche in maniera estremamente drammatica) indifferibile
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Nessi e connessi (edito da Il Saggiatore), non è un libro da catalogare nella sezione "ambiente", come le biografie della mia coautrice Rossella Muroni e mia potrebbero far pensare. È stata, fin da subito, almeno nelle nostre teste di sociologa e ingegnera impegnate per la giustizia climatica, ambientale e sociale, un'operazione molto più ambiziosa e, speriamo, utile anche a chi di ambiente si è occupato o interessato poco. Il nostro lavoro propone un modo di interpretare il contemporaneo, attraversandolo nella sua complessità e facendo emergere le connessioni tra cause ed effetti (anche molto lontani tra loro, e spesso poco battuti), che ne governano il funzionamento. Quello scritto a quattro mani, e impreziosito dalla prefazione di una persona visionaria e autorevole come Ilaria Capua, è, di fatto, un vero e proprio appello: siamo chiamati ad affrontare una crisi "sistemica", che è sociale, economica, sanitaria, geopolitica, ambientale e climatica ad un tempo: per far fronte alla situazione dobbiamo occuparci dell'una guardando alle altre.

Annalisa Corrado, ingegnera, ecologista, coordinatrice di Green Heroes è nella segreteria del Pd. Con Rossella Muroni ha scritto "Nessi e Connessi" (Il Saggiatore)
Annalisa Corrado, ingegnera, ecologista, coordinatrice di Green Heroes è nella segreteria del Pd. Con Rossella Muroni ha scritto "Nessi e Connessi"
(Il Saggiatore) 

Questo perché la scienza e l'esperienza ci dimostrano quanto i temi siano profondamente collegati e quanto la maggior parte dei problemi in cui ci troviamo immersi quotidianamente derivino dall'errata individuazione delle cause e dalla conseguente costruzione di strategie fallimentari, che non raggiungono mai le radici delle crisi. È mancata del tutto una visione circolare della vita e dell'eco-sistema, che pure l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite identifica così chiaramente.

Stati, aziende, società civile e cittadini sono chiamati a contribuire alla conversione ecologica, un cambiamento necessario, radicale e urgente, che è ormai (ogni giorno ci viene ricordato, anche in maniera estremamente drammatica) indifferibile. Occorre farlo rendendosi innanzitutto consapevoli dell'interconnessione che regna in ogni ambito e attivandosi, ciascuno dal suo osservatorio e con i "poteri" di cui dispone, per una grande trasformazione della nostra società, che sia innanzitutto culturale.

Non è una operazione che può ricadere esclusivamente sulla buona volontà di ciascuno, con tutta evidenza, ma l'esercizio di attivazione e di esplorazione della possibilità che abbiamo di scegliere è utilissimo per farci individuare quali siano le responsabilità degli altri e come pretendere che aziende e soprattutto governi se ne facciano carico.


Prendiamo ad esempio l'economia circolare, settore di cui si parla molto e in cui l'Italia vanta moltissimi "eroici" primati, mai abbastanza imitati e ascoltati: portarla davvero dalla teoria alla pratica, implica la costruzione di una seria strategia industriale di breve, medio e lungo periodo, fatta di innovazione, ripensamento di prodotti e servizi, ri-progettazione dei cicli di produzione, distribuzione e consumo; ma necessita anche di un profondo cambiamento degli stili di vita, riportando al centro concetti come la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali, in pieno contrasto con l'idea predatoria e consumistica del sottrarre risorse all'ecosistema, produrre, utilizzare, gettare (sempre più velocemente), propria dell'economia lineare.

Dal globale al locale, solo partendo dall'analisi dei nessi causali che governano il nostro sistema chiuso in continuo divenire saremo in grado di interpretare il contemporaneo e di portarlo verso un nuovo equilibrio: proprio simile a quello del "terzo paradiso", così ben identificato da Michelangelo Pistoletto come sintesi illuminata tra naturale e frutto dell'umano ingegno.