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L'incontro

Giornata dell'ambiente, udienza del Papa con il gruppo Gedi: "La difesa del clima è un bene comune"

L'incontro in Vaticano con il presidente John Elkann, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, e il direttore di Green and Blue e curatore del Festival, Riccardo Luna
2 minuti di lettura

Dalla "cultura dell'indifferenza e dello scarto" alla "cultura della cura, che ponga al centro la dignità umana e il bene comune". Papa Francesco, il pontefice della Laudato sì, l'enciclica che già nel maggio del 2015 richiamava l'attenzione sul rispetto per l'ambiente e per la terra, torna a parlare del cambiamento "urgente e non più rinviabile" di modello di sviluppo durante l'udienza in Vaticano in cui ha ricevuto i promotori del Green and Blue Festival in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente.

Il Papa con John Elkann, presidente del Gruppo Gedi (credit Vatican Media)
Il Papa con John Elkann, presidente del Gruppo Gedi (credit Vatican Media) 

Un'udienza organizzata per sensibilizzare e trasmettere l'importanza del contrasto al cambiamento climatico per il bene comune a cui hanno partecipato John Elkann, presidente del gruppo Gedi, Maurizio Scanavino, amministratore delegato gruppo Gedi, Maurizio Molinari, direttore di Repubblica e direttore editoriale di Gedi, Riccardo Luna, direttore di Green and Blue e curatore del Festival e Corrado Corradi, amministratore delegato di Gnn. Assieme ad alcuni dei più importanti attivisti mondiali per il clima tra cui Ineza Umohoza Grace, Licypriya Kangujam, Sophia Kianni, Maya Gabeira, Sandrine Dixson-Declève, Per Espen Stoknes, Carlin Petrini, Carlo Ratti.

 

IL DISCORSO INTEGRALE DI PAPA FRANCESCO


"Come all'indomani della Seconda guerra mondiale - ha sottolineato il Papa, citando la sua enciclica anticipatrice ambientalista - è necessario che oggi l'intera comunità internazionale metta come priorità l'attuazione di azioni collegiali, solidali e lungimiranti, riconoscendo la grandezza, l'urgenza e la bellezza della sfida che ci si presenta".

 

Francesco con John Elkann e Riccardo Luna (credit Vatican Media)
Francesco con John Elkann e Riccardo Luna (credit Vatican Media) 

"Una sfida - ha proseguito - grande, urgente e bella, che richiede una dinamica coesa e propositiva". Grande "e impegnativa, perché richiede un cambio di rotta, un deciso cambiamento dell'attuale modello di consumo e di produzione, troppo spesso impregnato nella cultura dell'indifferenza e dello scarto, scarto dell'ambiente e delle persone". Urgente perché "non più rinviabile, come indicato da più parti nel mondo scientifico", visto che come "gli esperti evidenziano chiaramente", le scelte e le azioni "messe in atto in questo decennio avranno impatti per migliaia di anni". E infine: "Una sfida bella, stimolante e realizzabile: passare dalla cultura dello scarto a stili di vita improntati alla cultura del rispetto e della cura, cura del creato e del prossimo, vicino o lontano nello spazio e nel tempo", ha spiegato Papa Francesco.

Un momento dell'udienza (credit Vatican Media)
Un momento dell'udienza (credit Vatican Media) 

Un "cammino educativo", lo ha chiamato il Pontefice, "per una trasformazione della nostra società", una conversione non solo individuale, ma "comunitaria". Che va affrontata in maniera sussidiaria a tutti i livelli", ha detto davanti anche ai rappresentanti di alcune città dai vari continenti: Rosy Senanayake, sindaco di Colombo, Sri Lanka, Elizabeth Kwatsoe Sackey, sindaca di Accra, Ghana, Claurio Orrego Larraìn, governatore di Santiago del Cile, Julia Lopez Ventura, Spagna, direttrice regionale per l'Europa della rete C40, Federico Marchetti, leader della Sustainable markets iniziative fashion task force voluta dal re Carlo di Inghilterra, Gael Giraud, responsabile del Centro per la giustizia climatica della Georgetown University). "Dalle piccole scelte quotidiane alle politiche locali, a quelle internazionali", perché, ha sottolineato Francesco, "abbiamo bisogno del contributo di tutti".  Compreso quello del Vaticano che, ha ricordato il Papa, ha rinunciato alla plastica al 93 per cento.

 

 

Al Pontefice, che è sembrato in ottima forma e si è intrattenuto per circa un'ora con i promotori del Green and Blue Festival, il presidente di Gedi, John Elkann ha donato una stola con le "Strisce del clima" che raccontano a colori il surriscaldamento globale. Le stesse "Strisce" apparse sulla copertina di Repubblica, che il Pontefice ha voluto sfogliare, dedicata alla Giornata mondiale dell'ambiente e al Festival di Green&Blue iniziato oggi, 5 giugno, a Roma per trasferirsi poi dal 6 all'8 giugno a Milano.

 

"Il fenomeno del cambiamento climatico - ha concluso il Papa nel suo discorso, con il pensiero rivolto sempre agli ultimi - ci richiama insistentemente alle nostre responsabilità: esso investe in particolare i più poveri e più fragili, colore che meno hanno contributo alla sua evoluzione. E' dapprima una questione di giustizia e poi di solidarietà. Il cambiamento climatico - ha aggiunto - ci riporta anche a fondare la nostra azione su una cooperazione responsabile da parte di tutti: il nostro mondo è ormai troppo interdipendente e non può permettersi di essere suddiviso in blocchi di Paesi che promuovono i loro interessi in maniera isolata e insostenibile".