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Crisi climatica

Anche la fotosintesi è a rischio: così la siccità in aumento minaccia gli ecosistemi

Un esperimento sulla siccità nella Valle Stubaital, in Austria (Johannes Ingrisch, Unversity of Innsbruck)
Un esperimento sulla siccità nella Valle Stubaital, in Austria (Johannes Ingrisch, Unversity of Innsbruck) 
Il problema non riguarda solo l'immediato, ma anche e soprattutto il futuro a lungo termine, con effetti rilevanti sulla biodiversità e sul clima
2 minuti di lettura

L'estate 2022 e le recenti alluvioni nelle Marche non sono state che un assaggio: caldo, siccità ed eventi meteorologici estremi aumenteranno di frequenza e intensità. Oltre a questi fenomeni, che osserviamo ormai sempre più spesso, dovremmo anche preoccuparci dell'impatto a medio e lungo termine associati ai cambiamenti climatici, di cui ancora si parla troppo poco. Oggi, una revisione delle ricerche sulla siccità rivela la presenza di numerose alterazioni, nel tempo, a carico degli ecosistemi, con specie animali e vegetali spesso provate da questi cambiamenti. I risultati sono disseminati in vari studi, di cui uno dei più recenti è pubblicato su Global Climate Change.

L'impatto sugli alberi

Le ricerche includono simulazioni al computer, osservazioni satellitari ed esperimenti sul campo. Gli esperimenti prevedono per esempio la copertura di zone verdi con protezioni simili a tettoie per riprodurre situazioni di siccità intensa. "In uno studio che abbiamo condotto nel bacino del Congo", racconta Roberto Cazzolla Gatti, docente di Biologia della Conservazione all'Università di Bologna, "abbiamo analizzato come è cambiata la crescita di alcuni alberi secolari negli ultimi 100 anni. I risultati mostrano che negli ultimi decenni la loro crescita è stata ridotta". L'analisi nel tempo è stata possibile mediante tecniche di carotaggio, grazie al prelievo di campioni del tronco, sedimentati nel corso degli anni, che consentono di ricostruire la storia dell'albero e avere indizi sui fenomeni atmosferici.

Alberi più piccoli e secchi

L'effetto descritto - solo uno dei fenomeni possibili - è legato all'aumento della siccità, come spiega il ricercatore. Più in generale, come documentato da vari studi, le anomalie sono legate a particolari meccanismi di adattamento.
 

Le piante hanno bisogno di una grande quantità d'acqua per dare luogo alla fotosintesi clorofilliana. In questo processo a partire da molecole di H2O e di CO2 - e in presenza della luce - producono glucosio, necessario per loro per nutrirsi, liberando al contempo ossigeno nell'aria. In assenza di acqua, le piante si possono "adeguare" per proteggersi dalla disidratazione sviluppandosi di meno. Inoltre, in alcuni casi chiudono gli stomi, piccolissimi pori a forma di labbra sulla superficie delle foglie, che si seccano e cadono. Ma così facendo, si riduce o cessa anche la fotosintesi clorofilliana, processo nel quale assorbono CO2, i cui livelli, come ben sappiamo, sono in generale in forte aumento. In questa cornice, dunque, gli alberi sono più piccoli e meno resilienti, con possibili conseguenze per tutte le specie che vi vivono intorno, mentre l'anidride carbonica è meno assorbita e si accumula ancora di più in atmosfera.

Nel mirino l'intero ecosistema

I danni non riguardano soltanto gli alberi. "A risentirne sono gli interi ecosistemi", chiarisce Cazzolla Gatti. "Il suolo è meno idratato e questo comporta effetti negativi per la biodiversità". Solo per citare un esempio, uno studio su Science Advances mostra che nel terreno i funghi resistono di più, mentre i batteri di meno, con il rischio che questi cambiamenti possono anche favorire la maggiore proliferazione di specie patogene.

Senza dimenticare che c'è un impatto anche sulla fauna, per esempio sugli insetti impollinatori, essenziali per l'ambiente e per la nostra sopravvivenza. "Tutti gli ecosistemi sono potenzialmente a rischio", aggiunge l'esperto, "ma più colpiti sono senz'altro quelli che dipendono maggiormente dalla presenza di acqua e da cicli regolari delle precipitazioni, come foreste pluviali e aree montane".

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Non sottovalutare la biodiversità

Uno dei principali obiettivi attuali e futuri, come rimarca l'esperto, è dunque quello della tutela della biodiversità, da cui dipende la salute del Pianeta e la nostra. "Ancora questi effetti non sono visibili, al contrario, per esempio, di alcuni eventi estremi cui già stiamo assistendo", commenta Cazzolla Gatti. "Per questo il tema di oggi è ancora in secondo piano, anche nel dibattito pubblico. Dobbiamo assolutamente approfondire l'argomento e riportarlo in primo piano, se vogliamo combattere la crisi climatica e ambientale".