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A Roma un summer camp per mamme e bambini rifugiati ucraini

A Roma un summer camp per mamme e bambini rifugiati ucraini
Il progetto, realizzato per iniziativa di Atlantia, sarà attivo fino al prossimo 2 settembre con attività sportive, ricreative e di counseling organizzate nella cornice di Villa Fassini, in zona Tiburtina
2 minuti di lettura

Atlantia scende in campo a favore di mamme e bambini rifugiati ucraini. La holding italiana attiva nel settore della mobilità, dagli aeroporti alle autostrade, ha infatti lanciato a Roma il progetto "Atlantia4Ukraine". Si tratta di un summer camp, attivo da lunedì 13 giugno fino al prossimo 2 settembre (dalle 9,00 alle 17,30), che prevede attività sportive e ricreative per circa 2 mila persone nella cornice di Villa Fassini, un'area verde attrezzata di 24.000 mq, in zona Tiburtina. 

Il progetto

Il servizio (interamente gratuito) è curato dai volontari di Atlantia, dipendenti che attraverso un apposito programma possono prestare fino a dieci giorni di attività di volontariato retribuite dall'azienda, e da diverse Ong e realtà del terzo settore, tra le quali Sport Senza Frontiere Onlus, Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Save The Children. A partecipare al progetto sono anche diverse istituzioni, in primis il Comune di Roma, il ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento della Protezione Civile, l'Ambasciata ucraina in Italia.

 

"Questo progetto dimostra che, attraverso una collaborazione efficiente tra realtà pubbliche, private e del terzo settore, è possibile attivare servizi di accoglienza e assistenza di qualità, favorendo la partecipazione e l'inclusione sociale", sottolinea Giampiero Massolo, presidente di Atlantia. "Da anni noi di Sport Senza Frontiere ci occupiamo di inclusione sociale e crediamo che lo sport sia uno strumento formidabile di integrazione e welfare", aggiunge Alessandro Tappa, presidente di Sport Senza Frontiere. "Siamo molto felici, quindi, di aprire questa collaborazione con Atlantia e mettere a disposizione risorse umane ed esperienza per accogliere, grazie a questo grosso progetto, tanti bambini e mamme ucraini".

I servizi previsti

Le attività ricreative, che spaziano dallo yoga ai corsi di lingua italiana, fino al counseling psicologico, sono rivolte in particolare a bambini dai 4 ai 14 anni. Il camp è inoltre aperto anche alle mamme, che possono così praticare attività sportiva e usufruire di servizi di accoglienza mirata. Le attività sono state definite attraverso un percorso di ascolto delle principali esigenze della comunità di rifugiati ucraini presente a Roma: lo scorso 13 maggio è stato infatti organizzato un open day nel quale i lavoratori di Atlantia, i rappresentanti delle Ong e delle istituzioni coinvolte si sono incontrati e hanno dialogato con circa 500 rifugiati ucraini, proprio allo scopo di attivare i servizi da loro maggiormente richiesti.

"Sono fiducioso che il nostro campo estivo a Roma diventerà un luogo speciale di vera amicizia, sviluppo personale e nuove esperienze culturali e creative per i bambini ucraini che sono stati costretti a lasciare il nostro Paese a causa dell'aggressione russa su vasta scala", osserva l'ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk. Per poi concludere che "il ricco programma, l'apprendimento produttivo in tandem con le attività di intrattenimento previste all'interno del grande parco di Villa Fassini saranno la migliore cura per i ricordi dolorosi e creeranno un'impressione vivida e indimenticabile per i nostri piccoli ucraini che hanno conosciuto gli orrori della guerra".

 

Le principali caratteristiche del centro estivo sono state illustrate nel corso di un incontro con oltre 200 rifugiati ucraini tenutosi nei giorni scorsi presso la sala della Protomoteca del Campidoglio, a cui hanno partecipato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente di Atlantia, Giampiero Massolo, il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnik, l'assessore alle Politiche Sociali e alla Salute del Comune di Roma, Barbara Funari, il presidente di Sport Senza Frontiere Onlus, Alessandro Tappa, oltre ai rappresentanti delle altre Ong coinvolte.