Georg Rittmayer ha capelli brizzolati, sguardo sorridente, modi gentili e schietti. Conduce orgogliosamente il birrificio che porta il suo cognome e la cui fondazione risale al lontanissimo 1422. Georg ha imparato a fare birra a dodici anni, da suo nonno, e quando ne aveva quindici ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, nel centro di Hallerndorf, in Franconia, una ventina di chilometri da Bamberga.
Fino al cambio di millennio era un piccolo birrificio locale, di paese, ma le intuizioni di Georg, il suo amore per la birra e la sua voglia di innovare — sempre nel rispetto della tradizione — hanno portato, nel Duemila, ad aprire un modernissimo stabilimento di confezionamento, appena fuori dall’abitato. L’imbottigliamento è la parte più delicata di tutta la produzione, per cui l’impianto è messo a disposizione anche dei birrifici più piccoli della zona, che non potrebbero dotarsi di macchine così efficienti. L’operazione ha avuto successo e ha consentito, dodici anni dopo, di inaugurare nello stesso sito un nuovo birrificio, certificato dalla prestigiosa Università di Weihenstephan con il marchio Solarbier, grazie a efficienti sistemi di recupero del calore e alla totale assenza di combustibili fossili, sostituiti da una caldaia a trucioli di legno.
Le birre di casa non rinunciano a interessanti etichette più moderne, come quelle della linea Kraftbiere, anche se è sulle classiche che Rittmayer lascia il segno: birre semplici, ma di grande equilibrio e personalità. Come la Landbier Hell, una lager da 4,9 gradi alcolici, splendida nell’equilibrio tra le note dolci del malto e le sfumature erbacee del luppolo di Tettnang. Il posto migliore per berla? In stagione senz’altro la suggestiva Gartenkeller, dove al fresco dell’ombra dei castagni una birra tira l’altra e le ore scorrono sempre troppo veloci.