Dimenticatevi la pizza surgelata che avete in mente: quella che parte da Torino è una vera rivoluzione. Artefice è l’imprenditore torinese Nicola Lentini, già proprietario di due locali in città, con trascorsi nella grande distribuzione e, a livello familiare, nel Centro Agro Alimentare di Torino. La pizza surgelata che da qualche mese si trova in vendita nella Gdo italiana è infatti una pizza napoletana a tutti gli effetti: ha un bel cornicione ed è preparata con materie prime d’eccellenza. Tutto nasce da un’intuizione: “L’esperienza ventennale maturata nei supermercati – spiega Lentini – mi ha fatto capire che mancava una pizza di segmento alto nella grande distribuzione e, osservando il forno del mio locale in corso Orbassano, una sera ho pensato che doveva esserci un modo per portare quel prodotto nelle case degli italiani”.
Così sono iniziate le prove di cottura e abbattimento con gli amici che venivano a trovarlo al ristorante: era il 2015 e, due anni dopo, Lentini inizia l’attività acquisendo un capannone poco lontano da uno dei suoi locali. Fonda la Lentini Production in cui entrano come soci Massimiliano Gancia e Matthias Brandl che si occupano della parte commerciale (oggi il 70% è venduto in Germania), mentre Lentini segue la produzione. La pizza è fatta a mano e, oltre a quella prodotta a marchio proprio, viene anche realizzata tailor made per altri gruppi come Natura Sì (preparata con la loro linea di farine da grani antichi) o Eataly che la propone con le farine di Molino Marino. Farine non raffinate dunque, una linea biologica ed eccellenze come il sale marino delle Saline di Trapani o l’olio extravergine di oliva umbro di Terre Francescane, mentre le verdure arrivano fresche tutte le mattine dal Caat e vengono lavate e tagliate a mano. La manualità, come in una pizzeria, è fondamentale: anche i salumi e i formaggi sono tagliati a mano e l’impasto ovviamente è opera di un maestro pizzaiolo.
Il ritmo e l’organizzazione sono tutto per una produzione che al momento si assesta sulle 5 mila pizze al giorno. “L’impasto viene lasciato 24 ore nel mastello – spiega l’imprenditore torinese – poi, una volta realizzati i panetti, restano altre 24 ore a riposare e solo successivamente sono pronti per essere stesi a mano sul nastro”. Già perché la produzione è continua: quattro pizzaioli si occupano di stendere le palline che poi, a seconda delle farciture, vengono guarnite da un gruppo di uomini e donne che dedite a questa mansione. Successivamente, spostate sempre sopra un nastro trasportatore, le pizze passano nel forno a 500 gradi per poco più di un minuto e mezzo, quindi, ancora calde, attraversano un tunnel di azoto a -118 ed escono abbattute e pronte per il confezionamento. Con una cottura all’80% le pizze sono ideali per il forno di casa: 8/10 minuti a 220° e sono pronte da servire in tavola, come appena sfornate dalla pizzeria. “Dall’apertura del 2017 – prosegue Lentini – il primo camion carico di merce è partito nel febbraio 2019: per un anno e mezzo abbiamo realizzato test e campionature presentate in giro per l’Europa, ma non abbiamo venduto. L’ordine numero uno è arrivato dalla Germania all’interno della catena Edeka che raggruppa 11 mila punti vendita, a seguire le nostre pizze sono entrate nella catena bio tedesca Alnatura e, poco per volta, abbiamo raggiunto anche il Belgio, la Svizzera (all’interno dei Radisson Hotels) e l’UK: oggi i nostri prodotti si trovano da Whole Foods e Amazon Fresh”.
È del 2021, invece, l’ingresso nel mercato italiano attraverso il gruppo veneto Alì & Alìper e il piemontese Borello: “Adesso i nostri prodotti si trovano anche al Crai, da Eataly Torino, Milano e Roma e stiamo chiudendo accordi con gli altri grandi supermercati del territorio italiano”, aggiunge Lentini. Le referenze per il mercato locale sono una dozzina (proposte anche nella linea biologica) e spaziano dalle classiche Margherita o Bufala, per arrivare alla Calabrese con salamino piccante, alla Quattro formaggi o alla Ligure con pesto, pomodorino fresco e bufala. Il 2021 si è chiuso con una produzione di 800 mila pizze e oltre 2 milioni di fatturato. Attualmente lavorano all’interno della Lentini Production quindici persone, ma l’obiettivo è quello di aumentare i numeri e la produzione, senza mai scendere sulla qualità: “Per come siamo strutturati adesso – aggiunge Lentini – possiamo arrivare tranquillamente a una produzione di 10 mila pizze al giorno, ma l’obiettivo è quello di raddoppiare e portare l’azienda a 5/6 milioni di fatturato. Andremo per step, consolidando l’Italia e l’Europa per poi raggiungere l’America. Questo prodotto fatto a mano – conclude – è un plus che non esiste nel mercato della grande distribuzione, riceviamo quotidianamente messaggi di italiani all’estero che ci ringraziano e ci fanno i complimenti: è una pizza da pizzeria che si tiene in casa e che è meglio di un qualsiasi delivery”.