Una scuola estiva (gratuita) per dare nuova linfa al settore agro alimentare utilizzando tre "ingredienti": valore, competenza e innovazione. È questa la ricetta di Dario Silvestri imprenditore-formatore illuminato e presidente dell'Asomi College of Sciences ,istituto universitario che ha sede a Malta e propone, all'interno dei progetti dell'Ue una summer school che vuole gettare il cuore (del mestiere) oltre l'ostacolo (dei limiti occupazionali). Il titolo "New technologies to manage food ecosystems" indica nuove tecnologie per la gestione dell'ecosistema che ruota intorno al cibo. Si tratta di un corso online di tre settimane in lingua inglese, in programma dal 4 al 22 luglio, rivolto ad 85 studenti di tutte le facoltà universitarie, dottorandi o neo laureati, e di scuole riconosciute come, ad esempio, l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. È stato messo a punto con il sostegno della Comunità europea a istituzioni come l'Eit European institute of innovation and technology. E pensato per individuare soluzioni a urgenze globali che vanno dalle risposte al cambiamento climatico alla sostenibilità e alla salute in tavola. Altri membri del consorzio coinvolti nel progetto di formazione Eit Summer school sono: Euc inovaçao (Portogallo) e Enviroment Park (Italia Torino).

"Vengono ampliate la visione e le prospettive del settore alimentare che si fa impresa, con un focus che punta al valore come reale innovazione, attraverso competenze accademiche che hanno la caratteristica di non essere teoriche" spiega a Il Gusto Silvestri. Un obiettivo importante, in un momento in cui tanto si parla di mancanza di personale nella ristorazione, la formazione non compensa la disaffezione delle nuove generazioni che non si mostrano attratte, nei fatti, dal comparto food in generale: individuare opportunità concrete e figure non omologate in vari campi con diverse prospettive, di tipo economico-finanziario, legate all'ingegneria, all'informatica, alla tecnologia alimentare, alla giurisprudenza o alla salute. Tutto associato alla filiera agricola e a ogni aspetto dell'enogastronomia. Con un taglio imprenditoriale. Come? Attraverso "metodologie e strumenti all'avanguardia, compresi gli strumenti digitali, per affrontare le sfide degli ecosistemi alimentari e la produzione di cibo sano ed ecologico secondo i criteri dell'economia circolare e del trasporto verde".

C'è anche una parte che si chiama "From farm to fork", ovvero dalla fattoria alla forchetta. "Il food verrà trattato a tutti i livelli - sottolinea il 'creativo' della formazione a 360 gradi che è nato a Parma, con genitori napoletani, cresciuto in Piemonte e vive attualmente tra Torino, Malta e Londra - dagli ecosistemi al management dall'impacchettamento dei prodotti agli aspetti legali alla sicurezza alimentare. Ci saranno anche casi rappresentati da aziende e da imprenditori che condivideranno con gli studenti le loro esperienze".
E per chi vuole stare ai fornelli, fare lo chef e magari gestire un ristorante tutto suo? "Può approfondire temi di fondamentale importanza come la sostenibilità, la tracciabilità di ciò che offre ai clienti, e tutti gli aspetti legati alla tutela dell'ambiente, all'economia circolare in un momento come questo in cui si fa fatica a trovare le materie prime, pur non trattando in maniera specifica ed esclusiva la ristorazione".

Come dire: un giovane che vuole aprire un locale, un'attività che sia davvero nuova unendo "valore, competenza e innovazione" potrebbe utilizzare spunti e conoscenze in questa direzione: "Gli studenti vengono portati a sviluppare nuovi strumenti di business, anche nella gestione delle risorse e della leadership. E ad allargare la loro visione, oltre le omologazioni, con il risultato di avere una maggiore 'allocabilità' a livello internazionale, cioè a trovare lavoro ovunque per esempio come responsabile di grandi catene alimentari, come analista di mercato per l'agrifood, come imprenditore all'interno di realtà agricole che non siano solo 'farming' realtà contadine ma veri e propri sistemi d'impresa, con una visione globale di investimenti realizzabili in maniera concreta".