“Era un piccolo porto, era una porta aperta ai sogni” vengono in mente i versi del poeta triestino Umberto Saba quando si arriva a Portopiccolo, il borgo marinaro, piccola perla nel golfo di Trieste nato all’interno della Riserva Naturale delle Falesie di Duino. Un borgo ricco di fascino, che ogni anno sponsorizza un trofeo in occasione della Barcolana triestina e che è anche un esempio di riqualificazione ambientale e paesaggistica: l’area su cui sorge è quella della cava calcarea di Sistiana, attiva dal II secolo dopo Cristo fino agli 70 del Novecento. E dove un tempo si scavavano le pietre per costruire i palazzi di Trieste, finestra sul mare dell’impero asburgico, oggi abbiamo un insediamento ricco di abitazioni, hotel, spa, ristoranti affacciati su un porticciolo da cui partire per scoprire i segreti di questo lembo di Adriatico. Segreti che sono anche gastronomici perché siamo in una terra di confine, incrocio quindi di popoli, culture e commerci tra l’Est e l’Ovest, e Portopiccolo integra tradizioni diverse: da quelle mitteleuropee retaggio del dominio austro-ungarico a quelle balcaniche oltre ai prodotti del mare: in tavola possono arrivare quindi sia pesce fresco e crostacei sia carni, formaggi, prosciutti locali e l’olio ricco di erbe aromatiche del Carso.
Un viaggio tra le proposte gastronomiche di Portopiccolo parte senz’altro dal Cliff, ristorante gourmet sul mare, le cui cucine sono affidate a Matteo Bettega. Per lui “la cucina è come una donna. Ti seduce e si fa conquistare”. Fra i suoi cavalli di battaglia troviamo così in questa stagione piatti come il raviolo del plin al fico, ricotta affumicata, quinoa soffiata e zucca marinata oppure il filetto di pezzata rossa, funghi porcini grigliati, prugna, tartufo nero e patata in tecia, fra i dessert brilla una zuppa di cachi, biscotto alle noci e peperoncino. Senza dimenticare il plateau royal di pesce crudo e al vapore con crostacei di mare e il battuto di gambero rosso, zenzero, frutto della passione, fave e senape tra gli antipasti. Sempre sul porto il Maxi’s bistrot, come molti beach bar internazionali, di giorno ha un’offerta che spazia dal cous-cous allo zafferano al fish burger di tonno, la sera propone nella sua carta specialità come il gaspacho di rapa rossa e lamponi, olive taggiasche, formaggio caprino e rafano oppure il ceviche di branzino, mango, cipolla rossa e mais bruciato e tra i primi il cannellone di seppie e calamaretti del nostro Golfo, besciamella di crostacei. Su un’ampia terrazza sul mare con vista sulla marina privata c’è il ristorante Bris dove gustare tra l’altro capesante alla plancia, guazzetto piccante di mare e menta o il fritto di paranza con maionese al rafano. Completa l’offerta del borgo la trattoria pizzeria l’Oro di Napoli.

Ma il borgo sfodera anche il Falisia, un Resort a cinque stelle che fa parte del portafoglio Marriott International - l’unico cinque stelle del Friuli Venezia Giulia - , la Portopiccolo SPA di 3.600 mq - che si è aggiudicata vari riconoscimenti internazionali - uno Yacht Club con Marina privata e un Beach Club con un waterfront di 300 metri. Alla Marina di Portopiccolo è stata assegnata la bandiera blu dalla FEE (Foundation for Environmental Education). Peraltro dal punto di vista energetico, Portopiccolo adotta soluzioni avveniristiche, importamti in un periodo di crisi come l’attuale. Si va dall’architettura sostenibile delle 450 residenze, agli impianti in loco per la produzione di energia elettrica in modo da garantire un impatto minimo sull’ambiente. L’insediamento non produce CO2 e gas da combustione, perché interamente costruito con il materiale inerte della cava, e con una soluzione impiantistica per il condizionamento che sfrutta la geotermia e serve 18 centrali termiche e frigorifere con consumi tra il 30 e il 40% inferiori rispetto a un intervento equivalente realizzato con tecnologie basate sull’uso di combustibili fossili, completamente assenti.
Portopiccolo è anche luogo di cultura, con iniziative che vanno dalle mostre ai convegni (c’è anche un centro congressi), basti ricordare la recente esposizione del fotografo Maurizio Galimberti che ha costellato durante l’estate le pareti di vie e piazze del borgo con le sue immagini, . Galimberti è tra l’altro il fotografo che da tempo collabora con Domori, il marchio del cioccolato del Polo del Gusto della holding del gruppo Illy. A Portopiccolo ha sede anche la Portopiccolo Art Gallery, galleria d’arte che di recente ha ospitato la mostra Fluvia di Linda Mazzolini e i Cinque Soli per dar voce a una generazione di artisti under 30 alla ricerca di una connessione tra individuo e ambiente, in difesa della Natura.
Portopiccolo può essere infine il punto di partenza per un viaggio alla ricerca dei luoghi che ispirarono all’inizio del ‘900 il tormentato poeta Rainer Maria Rilke, che proprio nel castello di Duino, scrisse quelle “Elegie duinesi”, entrate nella storia delle letteratura del ‘900.