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Giada Zhang lancia la sfida: "Io, guerriera del cibo"

La manager di 26 anni, che ha fatto conoscere l'essenza della cucina cinese in Italia: "Come Mulan, combatto contro i pregiudizi e guardo lontano senza paura"
2 minuti di lettura

Ventisei anni e già da uno inserita da Forbes tra gli under 30 più influenti. Lei è Giada Zhang ed è la Ceo del Mulan Group, azienda che si occupa di produrre e distribuire cibo tradizionale cinese prodotto con ingredienti italiani. E, come ama dire Giada, di promuovere “l’integrazione culturale attraverso il cibo”. Un percorso personale che oggi si riversa in un libro, In cucina con Mulan (Mondadori Electa - pp. 224; 22,90 euro), appassionato e moderno come la sua autrice. Non solo un volume di ricette tradizionali cinesi, ma anche e soprattutto un modo colorato e grintoso, di raccontare una cultura millenaria attraverso uno dei veicoli più importanti della storia umana. Il cibo. 


Come nasce Mulan Group?
“La nostra storia inizia molti anni fa, quando abbiamo aperto il locale di famiglia, ispirati anche da precedenti esperienze familiari (la nonna aveva un ristorante, ndr). A un certo punto del percorso però abbiamo sentito la necessità di ampliare il nostro orizzonte e ci siamo avvicinati alla Gdo”.  Dove e come è iniziato questo secondo percorso imprenditoriale? “Da Cremona, la nostra città. E da uno dei suoi supermercati più importanti, più affidabili. Il direttore del punto vendita ci ha concesso alcuni momenti durante la settimana per vendere i nostri piatti già pronti. Non ce l’aspettavamo, ma dopo poche ore dall’esordio era tutto finito. Da quel momento è passato poco tempo prima che diventasse un lavoro full time. Oggi siamo in 15mila punti vendita sia in Italia che all’estero”. 

A cosa pensa sia dovuto questo successo?
“All’interesse per la cucina asiatica sicuramente, ma soprattutto all’approccio critico, di sensibilità, che abbiamo avuto verso il pubblico di riferimento. Ci siamo chiesti come poter convincere persone abituate a una cucina storica come quella italiana a mangiare cibo cinese. Presto abbiamo capito che uno dei principali ostacoli era il non conoscere gli ingredienti. È da qui che è partito il nostro lavoro sulle materie prime”. 

Oggi i prodotti Mulan come sono composti?
“Al 99% da materie prime coltivate in Italia. Quell’un per cento si riferisce al bamboo e alla salsa di soia, principalmente, non reperibili sul mercato europeo, anche se in Spagna ci sono degli esperimenti interessanti in merito alla coltivazione del bamboo”. 

Tutto questo come diventa un libro? 
“Come una ricetta: unendo una vita frenetica, che a volte ti fa desiderare la cucina di casa, agli amici che ti chiedono come riprodurre una determinata ricetta. Necessità che, confrontate con la mancanza di un ricettario autentico ma vicino alla sensibilità europea, mi hanno dato lo sprone giusto. Comunicare la cultura attraverso il cibo è sempre stato fondamentale per me”.  

Nel libro si sfatano alcuni falsi miti.
“Negli ultimi anni la percezione della cucina cinese si è abbassata molto a causa dei tanti all you can eat e ho provato a trasmettere i veri usi, costumi e valori della nostra tradizione culinaria”. 

Cucina e medicina tradizionale in Cina sono strettamente legate.
“Esattamente, da questo nasce il capitolo Cucina della saggezza, che parla di quanto il cibo sia lo strumento più importante per prenderci cura del nostro corpo e di come l’alimentazione cinese si rapporta all’argomento”.  

Qual è la ricetta più significativa da questo punto di vista?
“Sicuramente la zuppa del benessere. Si consuma a colazione, che è il pasto più importante della giornata, ed è fatta per donare equilibrio psicofisico”. 

Equilibrio e condivisione vanno di pari passo, è corretto?
“Assolutamente. Come a tavola, quasi sempre rotonda in quanto il cerchio è simbolo di perfezione, dove il cibo va al centro, tutto insieme, in modo da poter equilibrare e condividere ciò che si mangia”. 

Qual è il messaggio di In cucina con Mulan?
“Vorrei che fosse un libro di valori, condivisi e appresi, che ci possano insegnare a guardare lontano senza paura. Come ha fatto la guerriera Mulan, che con il suo coraggio, la sua resilienza e la capacità di pensare fuori dagli schemi ha cambiato il mondo e salvato la Cina”.