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Gli insetti? Per una persona su due sono il cibo del futuro

Gli insetti? Per una persona su due sono il cibo del futuro
I risultati di una ricerca dell'Università della Catalogna. Ma rimane, attualmente, un netto senso di rifiuto: il 71 per cento degli intervistati ha risposto che non li cucinerebbe in casa
2 minuti di lettura

Insetti a tavola? La risposta è sì per una persona su due. A dare la sorprendente opinione è una indagine condotta dall'Università della Catalogna, in Spagna. Lo studio spagnolo aveva l'obiettivo di identificare i parametri che avrebbero aiutato a migliorare l'accettazione del consumo di insetti per essere in grado di introdurli come fonte sostenibile di proteine nelle diete future. Lo studio, portato avanti dalla Facoltà di Scienze della Salute dell'Ateneo catalano, si basa sulle risposte di 1034 persone che hanno partecipato a un sondaggio. Dai risultati emerge che la stragrande maggioranza, cioè l'86%, non ha mai mangiato insetti e solo il 13% ha affermato di averlo fatto. Il motivo principale del diniego è stato il disgusto (38%), seguito dalla mancanza di abitudine (15%), dai dubbi sulla sicurezza alimentare (9%) e da motivi culturali (6%). Nonostante questo, la maggior parte delle persone (58%) ritiene che potrebbero diventare una fonte alternativa e sostenibile di proteine in futuro e quindi pensa che potrebbero entrare a far parte della nostra dieta.


Gli autori, in un articolo pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health ricordano che l'entomofagia, cioè il consumo di insetti come alimento da parte di esseri umani e animali, era una pratica comune tra i nostri antenati, dall'antica Cina all'Impero Romano, abbandonata molto tempo fa, sebbene ancora praticata in Paesi come Cina, Thailandia, Giappone, Colombia, Messico, Perù, Brasile e in alcune parti dell'Africa.

Alla luce del rapido esaurimento delle risorse naturali, dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, dal 2013 l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) ha evidenziato la necessità di rivedere le moderne pratiche della scienza alimentare per aumentare il commercio e il consumo e l'accettazione degli insetti come fonte di cibo.
Numerosi studi hanno dimostrato l'impatto positivo che il consumo di insetti ha sulla salute umana e animale. Negli animali, gli studi mostrano risultati positivi per il controllo del peso, riducendo i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue e aumentando la diversità del microbiota. I grassi contenuti negli insetti commestibili sono ricchi di acidi grassi insaturi, in particolare acidi grassi polinsaturi, che possono avere benefici nell'alimentazione. Gli studi sugli esseri umani dimostrano che gli insetti commestibili aiutano a migliorare la salute intestinale, ridurre l'infiammazione sistemica e aumentare significativamente le concentrazioni ematiche di aminoacidi. Eppure, ad oggi, c'è ancora molta riluttanza in materia.

Dal sondaggio emerge che la maggioranza, il 71%, ha affermato che non cucinerebbe insetti a casa, mentre solo il 28% ha detto di sì. Alla domanda "accettereste piatti contenenti insetti in un ristorante?", il 73% ha risposto di no, mentre il 25% ha risposto positivamente. L'81% ritiene che il grande pubblico non sarà ricettivo ai piatti con gli insetti, il 16% pensa di sì. Nonostante questo rifiuto, a determinate condizioni, le opinioni sul consumo di insetti migliorano, secondo gli autori. Infatti, le cifre indicano che quasi il 50% degli intervistati ritiene che avere informazioni sul potenziale degli insetti come cibo sostenibile ne incoraggerebbe il consumo, il 48% no.
L'ottimismo per il futuro emerge chiaramente quando si chiede se il consumo di insetti potrebbe diventare una pratica in futuro. Una netta maggioranza, il 58%, ha risposto positivamente, mentre il 38% ha dato una risposta negativa. La maggior parte degli intervistati ha indicato che il modo in cui gli insetti vengono preparati per il consumo è importante per attirare i consumatori. In particolare, il 70% degli intervistati ritiene che una preparazione che non riveli la forma naturale degli insetti li renderebbe più facili da consumare. D'altra parte, il 10% ritiene che gli insetti sarebbero più attraenti per i consumatori se si potesse vedere il loro aspetto naturale. Il formato di gran lunga più popolare tra gli intervistati è la farina (23%), seguita dai biscotti (6%) e dalle barrette (5,8%). (agi)